Dal 19 febbraio al 4 marzo la pièce adattamento dal romanzo dello scrittore russo
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Lo spettacolo "Delitto e Castigo", in scena al Franco Parenti di Milano fino al 4 marzo, chiude Prospettiva Dostoevskij, la rassegna di spettacoli curata dalla Compagnia I Demoni in cui l'autore russo è stato affrontato da diverse angolature. Nell'adattamento curato da Alberto Oliva e Mino Manni viene messo in scena il grande classico della letteratura, una parabola esistenziale dove il protagonsita Raskolnikov uccide per sentirsi un’anima eletta. Questo rappresenta un punto di partenza per un'analisi sul mistero dell'uomo e sull'impossibilità di ogni giudizio che punti a dividere gli esseri umani in buoni e cattivi, vittime e carnefici, salvati e dannati.
Come recita il sottotitolo dello spettacolo, una discesa agli Inferi tra lucidità e follia in cui Raskolnikov, giovane studente espulso dall'università e ridotto in miseria, decide di uscire dal suo stato di indigente e di sentirsi finalmente un'anima eletta uccidendo una vecchia usuraia. Questo atto lo farà sprofondare in uno stato mentale che alterna cinica lucidità a delirio convulso, fino alla confessione e, di conseguenza, al castigo.
Il regista albero Oliva ha raccontato a proposito: "A dispetto delle apparenze, corre sottile nel testo un filo di speranza, una fiducia nascosta in un futuro migliore, il soffio della fede che sussurra all’orecchio dei personaggi parole di speranza. Attraverso la sofferenza e il dolore, si arriverà alla redenzione e alla pace, in un lungo e faticoso percorso di redenzione. C’è un grande ottimismo nelle pagine di Dostoevskij, che ci consente di scavare nel nostro profondo per uscirne più fiduciosi nei confronti dell’umanità, in nome di una solidarietà sotterranea che ci unisce tutti in un comune destino. È la ricerca dell’amore il motore di Delitto e castigo. E quando si trova, si apre la strada della redenzione".