RITMO E MELODIA

"Godspeed You": Ozark Henry e Francesco Rossi insieme per un inno ecologista

L'artista belga, diventato celebre con "I'm Your Sacrifice", pubblica il nuovo singolo nel quale collabora con il dj italiano popolarissimo in Inghilterra. Tgcom24 li ha incontrati

16 Mag 2014 - 10:10
 © ufficio-stampa

© ufficio-stampa

Dopo il successo di "I'm Your Sacrifice", canzone rivelazione dello scorso autunno-inverno, l'artista belga Piet Goddaer, in arte Ozark Henry, torna con un nuovo singolo, in radio dal 16 maggio. "Godspeed You" lo vede collaborare con uno dei dj italiani più apprezzati all'estero, Francesco Rossi. "Siamo in grande sintonia - dice Piet a Tgcom24 -, questo brano ha totalmente il marchio di fabbrica di Francesco ma allo stesso tempo è al 100% Ozark Henry".

"Godspeed You": Ozark Henry e Francesco Rossi insieme per un inno ecologista

1 di 7
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa
© ufficio-stampa

© ufficio-stampa

© ufficio-stampa

"Godspeed You" è un piccolo inno ecologista uscito dalla mente di Ozark Henry qualche anno fa e che ora trova nuova vita grazie a una forta impronta ritmica che arriva dal contributo di Rossi, il dj italiano più suonato da BBC1, beniamino di Peter Tong che ha contribuito a lanciare la sua "Paper Aeroplane". Proprio questo pezzo ha fatto da biglietto da visita per Francesco nei confronti di Ozark Henry. Quando si è tratta di remixare "I'm Your Sacrifice" il belga non ci ha pensato un attimo ad affidargli il brano e ora la collaborazione si rinnova.

"In Piet ho ritrovato la mia stessa visione aperta nei confronti della musica, globale e senza pregiudizi - spiega Francesco Rossi a Tgcom24 -. Quando mi ha chiesto di remixare "I'm Your Sacrifice" ho avuto qualche titubanza perché il brano originale è meraviglioso. Gli ho chiesto cosa si aspettasse e lui mi ha risposto "come vedi tu il brano per me va bene", dimostrandosi un vero artista. Questo mi ha permesso di fare un lavoro cercando di rispettare e valorizzare il brano, portandolo su un contesto diverso. Il risultato gli è piaciuto molto ed è stato quasi naturale collaborare di nuovo e fare qualcosa in studio".

Un brano nato in un modo e che ora assume una forma decisamente diversa. Ma cosa aggiunge a "Godspeed You" l'apporto di Rossi? "Credo che la canzone ora sia diversa - speiga Ozark Henry -. Nella musica non c'è competizione, non si può dire è meglio o peggio di prima. Abbiamo pensato di collaborare e a me ha stimolato molto l'idea di dare una seconda vita al pezzo. Lui ha lavorato in autonomia e il risultato è che è ora la canzone ha il 100% del marchio di fabbrica di Francesco, ma chi conosce il brano originale può sentire che è anche al 100% un pezzo di Ozark Henry. E' il meglio dei nostri mondi senza compromessi al ribasso".

Se la nostra musica spesso all'estero fa fatica a farsi largo, da qualche tempo molti esponenti della scena dance o dj nostrani diventano personaggi di culto, celebrati molto più fuori che in patria. "Il nostro Paese è pieno di talento ma a volte manca la sinergia, la collaborazione - spiega Francesco -. Proprio quello che è nato con Piet. Sarebbe stato molto più difficile tra due italiani. E questo mina anche la nostra credibilità all'estero, perché ogni fenomeno musicale nasce da un gruppo, da un movimento e non da un singolo artista. Noi siamo bravi ma isolati. Io ho avuto la fortuna di trovarmi in contesti nei quali la meritocrazia ancora esiste, avendo l'occasione di fare delle cose importanti e poi di dimostrare di essere in grado di confermarle".

Ozark Henry ha raggiunto il successo internazionale quest'anno grazie ad "I'm Your Sacrifice". Una svolta improvvisa in una carriera comunque lunga, visto che alle spalle ha dieci anni di lavoro e 13 album pubblicati, vissuti principalmente però come autore di culto in patria e in Francia. Come si spiega questo improvviso amore del grande pubblico nei suoi confronti? "Nella musica, come in qualsasi forme di espressione creativa, trovarsi nel posto giusto al momento giusto fa la differenza - dice lui -. Perché Van Gogh è considerato uno dei più grandi pittori di sempre mentre alla sua epoca era praticamente invisibile? Qual è la ragione del successo? Godspeed è una canzone vecchia ma che ora trova il suo momento, grazie a una collaborazione. Ci sono situazioni dove le cose non vanno bene e non c'è nulla da fare e non è correlato alla qualità delle canzoni. Se mi guardo indietro, non credo che i miei lavori precedenti fossero inferiori a quelli attuali".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri