"La corazzata Potemkin", compie 90 anni il cult sbeffeggiato da Fantozzi
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Anniversario della prima proiezione di uno dei film più grandi della storia del cinema, che da noi non gode di gran fama per la frase cult del ragioniere vessato
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"La corazzata Potemkin" è uno dei film più famosi nell'immaginario italiano, tutti lo conoscono ma pochi l'hanno visto. Il capolavoro del cinema russo di Sergej M. Ejzenstejn compie 90 anni. Il 21 dicembre 1925 fu proiettato per la prima volta al teatro Bolsoj, commissionato dal governo sovietico per il ventennale. Da noi è diventato materia di dibattito per l'ormai storico tormentore tragicomico di Ugo Fantozzi.
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Dal "Secondo Tragico Fantozzi" (1976) di Luciano Salce ci si ricorda "l'occhio della madre”, "il montaggio analogico", le "18 bobine" e che il film sarebbe "una cagata pazzesca". In realtà la pellicola dura 75 minuti, ha un ritmo frenetico (1320 singole inquadrature montate) e una grande potenza espressiva.
La trama racconta l'ammutinamento dei marinai dell'incrociatore corazzato Potëmkin, scoppiato a Odessa, ed è una rielaborazione di fatti storici realmente accaduti all'inizio dei movimenti rivoluzionari del 1905. Suddiviso in cinque atti, come una tragedia greca, nacque come esempio dell'esaltazione dei valori rivoluzionari russi per poi diventare cult cinematografico senza tempo. Le scene più note sono citatissime nei film più famosi della storia, da "Gli intoccabili" a "Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith".