"Oscar troppo bianchi", Michael Caine e Charlotte Rampling contro corrente
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I due attori britannici si sono espressi sulla polemica che ha scosso Hollywood e le loro opinioni hanno creato imbarazzoOscar: dopo le polemiche, l'Academy cambia
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Michael Caine e Charlotte Rampling intervengono nella polemica degli "Oscar troppo bianchi", innescata da Spike Lee e Jada Pinkett Smith, promotrice del boicottaggio della cerimonia di premiazione del prossimo 28 febbraio a Los Angeles. "E' razzismo nei confronti dei bianchi – ha detto l'attrice britannica - Le statuette devono andare a chi se le merita". "Non puoi votare un attore solo perché è nero", gli ha fatto eco il collega e connazionale.
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"Non puoi avere certezze in merito, ma forse gli attori neri non meritavano di entrare nella selezione finale" , ha detto Charlotte Rampling in un'intervista alla radio francese Europe 1, in cui ha provocatoriamente definito la polemica che ha scosso Hollywood e l'Academy "razzismo in direzione contraria" e nella quale ha duramente contestato l'ipotesi di quote di nomination riservate alle minoranze. "Perchè classificare le persone? Viviamo in Paesi dove più o meno sono tutti accettati", ha sostenuto la Rampling.
Meno provocatoria, ma decisa è l'opinione di Michael Caine. In un intervista a BBC Radio 4, l'82enne attore inglese ha dichiarato: "Non puoi votare un attore solo perché è nero. Non puoi dire: 'Lo voterò. Non è tanto bravo, ma è nero. E quindi lo voterò'. Deve aver offerto una buona performance".
Il concetto di meritocrazia, insomma, ritorna anche nel pensiero di Caine che però ammette di essere rammaricato per l'esclusione dalle candidature di Idris Elba, non nominato con molte polemiche per "Beasts of No Nation": "Ho visto l'interpretazione di Idris e ho pensato che fosse meravigliosa. Pensavo fosse stato nominato. Non è stato nominato?", ha detto Caine, consigliando ai colleghi di colore di portar pazienza e affermando che non parteciperà alla cerimonia del 28 febbraio perché "Sono troppo vecchio per farmi tutti quei chilometri per star lì seduto ad applaudire qualcun altro".
Le parole di Michael Caine e Charlotte Rampling non sono passate inosservate e hanno alimentato il dibattito e soprattutto le polemiche.
Michael Caine non è in corsa per la statuetta, nonostante il suo ruolo in "Youth - La giovinezza" di Paolo Sorrentino. Charlotte Rampling è invece in lizza come miglior attrice protagonista per "45 Years".
La polemica per le candidature a soli attori bianchi, che ha fatto il giro della Rete con l'hashtag #OscarsSoWhite ha portato molte star di Hollywood a esprimersi. La proposta di boicottagio promossa da Jada Pinkett Smith è stata accolta non solo dal marito dell'attrice, Will Smith, escluso dalle nomination per "Concussion", ma anche da Michael Moore, David Oyelowo e dallo stesso Spike Lee. In tanti a Hollywood hanno preso posizione: da George Clooney a Lupita Nyong'o, passando per Mark Ruffalo e Reese Witherspoon, che in un messaggio su Facebook aveva scritto: "In qualità di membro dell'Academy, mi piacerebbe vedere una assemblea di votanti più diversificata". Un appello che in qualche modo è stato recepito dall'Academy, che ha annunciato una riforma da compiersi entro il 2020.