E' in scena dal 3 al 20 maggio al teatro Manzoni di Milano la commedia con Corrado Tedeschi, Brigitta Boccoli ed Ennio Coltorti
di Massimo Longoni© ufficio-stampa
Cosa fare quando gli affari vanno a rotoli e sei schiacciato dalle cartelle del fisco? Una bella rapina! Come fa il protagonista di "Quel pomeriggio di un giorno da star", commedia in scena al teatro Manzoni di Milano dal 3 al 20 maggio. Protagonisti sono Corrado Tedeschi, Brigitta Boccoli ed Ennio Coltorti. "Ci sono dentro tante cose - dice Tedeschi -, dalla crisi a uno Stato punitivo sul fronte fiscale. Con la leggerezza si possono dire tante cose".
Un imprenditore brianzolo, fondamentalmente onesto ma vittima di una vita vissuta al di sopra delle proprie possibilità, un socio pasticcione che manda all'aria un progetto già in partenza folle e una giornalista arrivista disposta a tutto pur di guadagnare la ribalta persa. L'idea di partenza prende il La da "Un pomeriggio di un giorno da cani", film culto degli anni 70 con Al Pacino. Ma i riferimenti cinematografici di quell'epoca qui si sprecano, passando per "Butch Cassidy", a cui si ispira il finale.
"Ho immaginato un imprenditore per bene, che semplicemente a un certo punto non ce la fa più - spiega Tedeschi -. Tra la crisi che morde, una moglie e un figlio che pretendono di continuare ad avere i lussi e le comodità di sempre, e le cartelle esattoriali che tolgono il fiato. Una persona normale in questa situazione farebbe un'altra scelta, tipo chiedere un prestito alla banca, che sicuramente glielo concederebbe immediatamente - sottolinea sarcasticamente -. Lui invece sbrocca e prende una decisione folle". La decisione di modificare il titolo del film in "giorno da star" prende spunto dal personaggio interpretato da Brigitta Boccoli. "Nel momento in cui ci troviamo asserragliati dalla polizia lei pensa sia l'occasione per fare di noi delle star - dice Tedeschi -. Come accade oggi in tv, dove a contare è solo la popolarità e non il perché si è popolari". La Boccoli, entrata in corsa durante la tournèe a sostituire Tosca D'Aquino, si è trovata così a rivestire i panni della terribile Marta Giacomazzi, reporter in disgrazia. "E' stato Ennio Coltorti (che è anche regista dello spettacolo - ndr) a suggerirmi per questo ruolo, proprio perché con me non c'entra nulla - spiega lei -. Una giornalista rampante, cattiva, che si trova tagliata fuori da ogni cosa ed è disposta a tutto per tornare alla ribalta. Mi ha permesso di tirare fuori un lato di me che era molto nascosto ma che in fondo tutti abbiamo".
Il protagonista, Ambrogio Fumagalli, è il prototipo dell'imprenditore brianzolo. "Rappresenta una certa italia - spiega Coltorti -. Abbiamo voluto rilanciare anche il milanese come lingua che può avere un forte aspetto comico. Oggi si tende a fare spettacoli o film dal respiro regionale. L'Italia è una e si può ridere in tutti i dialetti".
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Teatro Manzoni
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