ISPIRATO A "NON E' LA RAI"

"Soubrette", in un cortometraggio la favola amara sull'apparire

Partecipa in concorso al Roma Independent Film Festival

18 Nov 2018 - 13:30
 © ufficio-stampa

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Ispirato ad una storia vera, "Soubrette" è un cortometraggio diretto dal regista Marco Mingolla in concorso nella categoria National Short al Rome Independent Film Festival. Interpretato da Lidia Vitale ("La meglio gioventù", "Suburra"), racconta in forma di di fiava dai risvolti amari come l'ossessione all'apparenza, la ricerca della notorietà ad ogni costo, nasconda in realtà una profonda insicurezza ingigantita dalla solitudine, e da una società che ti chiede di essere sempre protagonista e visibile. Nel cast anche Blu Yoshimi, protagonista di "Piuma" di Roan Johnson (in concorso al Festival di Venezia 2016).

Barbara è un'ex Farfallina di un famoso programma della tv italiana degli anni Novanta (ispirato a "Non è la Rai" di Gianni Boncompagni). Allontanata dagli studi televisivi per una brutta gaffe fatta in diretta nel 1992, la ragazza fa di tutto per tornare in auge ma senza successo. Dimenticata da tutti, oggi è una donna qualunque. All'improvviso arriva una chiamata: un nuovo reality è alla ricerca di vip del passato. Barbara scopre che sarà marionetta della redazione, ma pur di riavere i riflettori su di sè, accetta di finire in pasto di un pubblico famelico.

Marco Mingolla racconta: "L’intenzione era quella di descrivere il paese attraverso un personaggio che dagli anni 90 fino ad oggi ci raccontasse come la ricerca dell’apparire e della popolarità nata quasi dal nulla, come succedeva nei programmi di Boncompagni e Irene Ghergo, oggi sia degenerata in un sentimento decisamente più ossessivo". Il corto si ispira a un episodio reale: "Mi rifaccio all’episodio in cui Antonella Elia, durante una puntata di Non è la Rai a margine del cruciverbone, fece un commento pesante sul suo modo di ballare definendosi handicappata, frase che gelò i presenti, tanto da farla scoppiare in lacrime. Un episodio oggi diventato virale anche grazie a una pagina Facebook. Abbiamo cambiato la parola, ma anche l’evoluzione del personaggio che non è quello di Antonella Elia chiaramente".

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