ALL'ARENA DI VERONA

"Una. Nessuna. Centomila", la "chiamata alle arti" di Fiorella Mannoia contro la violenza sulle donne

Le voci più belle della musica italiana sullo stesso palco per raccogliere fondi a favore dei centri anti-violenza

di Marta Proietti
06 Mag 2024 - 11:08
 Una.Nessuna.Centomila Arena di Verona © Tgcom24

 Una.Nessuna.Centomila Arena di Verona © Tgcom24

Un'Arena di Verona sold-out ha ospitato sabato 4 maggio "Una. Nessuna. Centomila", il concerto di solidarietà contro la violenza sulle donne pensato e organizzato dall'omonima fondazione nata nel 2022 dalla volontà di Giulia Minoli, Celeste Costantino, Lella Palladino e Fiorella Mannoia. Alla "chiamata alle arti" della cantante, così come lei stessa l'ha definita, hanno aderito molte voci della musica italiana, da Elodie a Giuliano Sangiorgi, passando per Emma, Alessandra Amoroso e Tananai.

I cantanti sul palco dell'Arena di Verona contro la violenza sulle donne - Sono stati molti gli artisti che hanno risposto in modo affermativo alla chiamata di Fiorella Mannoia, per la maggior parte cantanti. Sono Alessandra Amoroso, Annalisa, Samuele Bersani, Big Mama, Brunori Sas, Elodie, Emma, Niccolò Fabi, Achille Lauro, Ermal Meta, Francesca Michielin, Fabrizio Moro, Noemi, Giuliano Sangiorni, Tananai, Paola Turni. E poi due amatissimi attori: Anna Foglietta e Massimiliano Caiazzo. 

L'appello di Fiorella Mannoia - Il concerto è stato aperto da Fiorella Mannoia che, vestita di bianco come al Festival di Sanremo, ha esordito cantando "Mariposa", un vero e proprio inno alla libertà delle donne e al loro diritto di essere ciò che vogliono. "'Dopo l'evento dell'11 giugno 2022 alla RCF Arena di Reggio Emilia, abbiamo deciso che 'Una. Nessuna. Centomila' non potesse finire lì - ha raccontato l'artista -. In quell'occasione abbiamo raccolto 2 milioni di euro poi devoluti a 7 centri anti violenza. La nostra fondazione è nata dall'osservazione della realtà, è un bollettino di guerra, ogni tre giorni una donna viene uccisa. Vogliamo convincere le donne che dalla violenza si può e si deve uscire. Rivolgetevi al centro anti violenza piu vicino". Lo scopo dell'evento è, infatti, quello di raccogliere fondi, anche attraverso l'invio di un sms al numero dedicato 45580, per sostenere i progetti dei centri che lavorano per aiutare le donne vittime di violenza, da quella fisica a quella psicologica.

Giuliano Sangiorgi: "Perché c'è ancora bisogno di ribadire la grandezza delle donne?" - Il caloroso pubblico dell'Arena di Verona ha assistito a circa due ore e mezza di musica all'insegna della beneficenza. Sul palco si sono esibiti i cantanti più amati del momento, portando i tormentoni che accompagneranno l'estate ma anche brani del passato reinterpretati. Tra i primi a scaldare i presenti Giuliano Sangiorgi, che si è esibito tra il pubblico cantando "Meraviglioso", celebre successo di Domenico Modugno del 1968 e rilanciato nel 2008 dai Negramaro. Il frontman della band pugliese ha voluto sottolineare l'assurdità di dover esprimere ancora i concetti contro la violenza delle donne in un'epoca così moderna. "Non dovrebbe servire ribadire un concetto naturale - ha detto -. La grandezza della donna? È strano doverlo ribadire oggi". L'artista è poi tornato sul palco per cantare "Estate" con Fiorella Mannoia ed Ermal Meta e "Io che amo solo te", accompagnato da Noemi e Big Mama.

Duetti e non solo - All'Arena di Verona gli artisti hanno regalato al pubblico duetti, e non solo, inediti. Elodie e Tananai, ad esempio, hanno interpretato "Tango", amatissimo brano che racconta una storia d'amore spezzato dalla guerra in Ucraina. E ancora Emma, che da sola ha portato "Apnea", e con Achille Lauro "16 marzo" (con tanto di bacio a stampo finale). L'estroso cantante romano è stato poi accompagnato da Fiorella Mannoia in "C'est la vie". Diversi i momenti emozionanti, come "Vietato morire", interpretata da Ermal Meta e Paola Turci, "En e Xanax", cantata da Samuele Bersani e Tananai e ancora "Offeso", regalata al pubblico da Nicolò Fabi, Samuele Bersani, Brunosi SAS e Fiorella Mannoia. Coinvolgente l'interpretazione di "Sei tu" di Fabrizio Moro, che ha anche cantato "Sono solo parole" con Noemi e Tananai. 

La violenza digitale raccontata da Anna Foglietta e Massimiliano Caiazzo - Il cuore della serata di beneficenza è stato il commovente momento che ha coinvolto Anna Foglietta e Massimiliano Caiazzo. I due attori hanno portato sul palco un dialogo per raccontare la violenza digitale, sempre più diffusa e pericolosa. Attraverso un dialogo, gli interpreti hanno raccontato la nascita di una storia d'amore e l'escalation che porta ad avere una relazione tossica. La sottile differenza tra la cura e la manipolazione, la richiesta prima, e la pretesa poi, di esercitare il controllo sulla vita della propria fidanzata o moglie, la richiesta della geolocalizzazione, di inviare foto per dimostrare di essere o non essere in un determinato luogo o in compagnia di determinate persone. Un processo che avviene lentamente, giorno dopo giorno, quasi impercettibile, che troppo volte finisce con la diffusione di foto private in rete e l'ingiusto senso di vergogna che questo provoca in una donna. "Se anche tu sei una relazione tossica - hanno concluso - puoi salvarti, se anche tu hai un uomo che ti controlla quello non è amore, chiama il centro anti violenza più vicino".

L'importanza dei centri anti violenza  - Anche Paola Turci ha sottolineato l'importanza dei centri anti violenza e delle case sicure, che hanno bisogno di fondi per poter aiutare le donne a uscire da situazioni sbagliate. La cantante di "Fatti bella per te" ha letto al pubblico la testimonianza di una 51enne che, grazie agli operatori, è riuscita a salvarsi da un uomo violento. "Hanno il merito di far ripartire la vita", ha scritto. 

Gran finale con Caterina Caselli - Per salutare il pubblico accorso numeroso all'Arena di Verona tutti i cantanti sono tornati sul palco per interpretare "Nessuno mi può giudicare", brano del 1966 di Caterina Caselli. Proprio la cantante e produttrice discografica era seduta tra il pubblico e ha assistito con entusiasmo e partecipazione all'esibizione dei colleghi, uniti per lanciare un forte messaggio: "Adesso basta, nessun'altra".

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