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Il 5 marzo del 1982 l'attore di "Animal House " e "The Blues Brothers" moriva stroncato da un'overdose di cocaina ed eroina
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Una trasmissione tv e una manciata di film, una carriera lampo ma più che sufficiente per entrare nel mito. Il 5 marzo del 1982, dopo una notte di eccessi in un albergo di Los Angeles, John Belushi veniva stroncato a soli 33 anni da un mix letale di cocaina ed eroina. "Era sensibile e visionario, una calamita per le persone", così lo descriveva la moglie Judith Pisano. Dall'eccessivo Bluto di "Animal House" al fratello di Dan Aycroyd in "The Blues Brothers", ha lasciato una serie di battute epocali e personaggi che sono entrati nell'immaginario collettivo.
John Belushi era nato il 4 gennaio 1949. E' stato come una meteora nel mondo televisivo e cinematografico nella metà degli anni 70, uno dei maggiori talenti della comicità americana, con la sua vena geniale, anarchica e beffarda. Arrivato alla celebrità grazie allo straordinario gruppo di talenti comici del "Saturday Night Live" di quegli anni, di cui lui era l'elemento più urticante e provocatorio, con lo stesso gruppo di lavoro, sotto l'egida del regista John Landis, era in un lampo diventato anche una stella del cinema.
Una carriera fulminante anche nella sua parabola. Dopo l'exploit di "Animal House" e "Blues Brothers", una serie di scelte non altrettanto felici, in particolare i film "I vicini di casa" e "Chiamami aquila", snobbati dal pubblico, ne avevano offuscato la stella rapidamente. Le occasioni per riprendersi erano tutte sul piatto: era stato scelto da Sergio Leone per il ruolo di Max Bercovicz in "C'era una volta in America" mentre Dan Aycroyd aveva scritto per lui il personaggio di Peter Venkman in "Ghostbusters" (poi interpretato da Bill Murray). Non ebbe la possibilità di misurarsi con nessuna di queste opportunità, portato via da una delle tante notti di eccessi a cui si era ormai dedicato.
Tra il 4 e il 5 marzo 1982 partecipò a una festa in un bungalow dello Chateau Marmont di Los Angeles. Quella sera c'erano anche Roberto De Niro e Robin Williams, ma soprattutto la cantante Cathy Evelyn Smith, con cui finì la serata, entrambi in preda ai fumi dell'alcol e della droga. Fu proprio lei a sbagliare la proporzione tra cocaina ed eroina nella siringa di speedball che iniettò a Belushi. Proporzioni sbagliate che la trasformarono in una dose fatale: Belushi venne trovato il mattino dopo privo di vita nel suo letto, dal suo amico Bill Wallace. Inutili i tentativi di rianimarlo con un massaggio cardiaco. La cantante fuggì all'estero, per ritornare poi negli Stati Uniti nel 1986 a scontare 15 mesi di reclusione.
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Ai funerali di Belushi presenziarono tutti gli amici e conoscenti che avevano lavorato con lui. Pochi mesi prima di morire l'attore, scherzando, aveva chiesto a Dan Aycroyd se al suo funerale gli avrebbe suonato la canzone "The 2000 Pound Bee": l'amico mantenne la promessa.
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