DAL 10 SETTEMBRE AL CINEMA

A "Venezia 77" sbarcano "Le sorelle Macaluso" di Emma Dante, storia di tre generazioni di donne

Tratto dall'omonima pièce teatrale sarà nelle sale italiane il 10 settembre. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

09 Set 2020 - 10:13

Dissacrante e provocatoria sbarca a Venezia Emma Dante, una delle più interessanti e controverse registe italiane, che, a 7 anni da "Via Castellana Bandiera", torna alla Mostra Internazionale d’Arte con un film tratto da una sua opera teatrale, "Le sorelle Macaluso". In anteprima al Lido la pellicola sarà nelle sale dal 10 settembre. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva

Tratto dalla sua omonima pièce teatrale, che ha ricevuto il Premio Ubu per il Miglior Spettacolo e la Miglior Regia, il film scritto dalla stessa Emma Dante con Elena Stancanelli e Giorgio Vasta, racconta la storia di Maria, Pinuccia, Lia, Katia e Antonella, le sorelle Macaluso appunto. Alla veglia funebre di una di loro le cinque donne si ritrovano per ricordare, piangere, sognare, rinfacciare e ridere della loro stessa vita, dell'infanzia, l’età adulta e la vecchiaia trascorse in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo. Una casa che porta i segni del tempo che passa come chi ci è cresciuto e chi ancora ci abita.

Al Lido di Venezia arrivano "Le sorelle Macaluso" di Emma Dante. guarda alcuni scatti del film

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© Ufficio stampa
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E' la storia di una famiglia, di chi va via, di chi resta e soprattutto di chi resiste.  Ancora una volta una storia al femminile, intensa, cruda e irriverente, come tutte le storie di Emma Dante. Un racconto matriarcale con un cast di sole donne formato da Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusateri, Donatella Finocchiaro, Serena Barone, Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna, Ileana Rigano. 

Tre generazioni di sorelle in un affresco dell'esistenza umana vista con lo sguardo lucido e tagliente che Emma Dante posa su un mondo dove spesso le famiglie sono sole, allo sbando, la vita quotidiana è fatta di fatica per la sopravvivenza e spesso c'è poco spazio per l'amore e il dolore rimane celato dentro, salvo a scatenarsi poi in momenti catartici di pura animalità e gestualita, che sostituiscono le parole non dette. 

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