Gli Oscar della comunità LGBT contro il regista del film
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Brutte notizie per "Bohemian Rhapsody", uno dei film più visti della storia del cinema e il più visto in Italia nel 2018. Il film ha infatti perso la sua candidatura ai Glaad (gli Oscar cinematografici assegnati dalla Gay & Lesbian Alliance Against Defamation) a causa delle accuse di cattiva condotta sessuale nei confronti del regista del film Bryan Singer (licenziato dalla produzione a fine 2017).
LE MOTIVAZIONI DEI GLAAD - Attraverso una dichiarazione rilasciata a "Variety", i GLAAD hanno annunciato: "Alla luce delle ultime accuse contro il regista Bryan Singer, GLAAD ha preso la difficile decisione di rimuovere 'Bohemian Rhapsody' dal concorso per il GLAAD Media Award nella categoria Outstanding Film - Wide Release (miglior film della grande distribuzione) di quest'anno. La storia di questa settimana su 'The Atlantic' che documenta indicibili sofferenze subite da giovani uomini e adolescenti ha portato alla luce una realtà che non può essere ignorata o addirittura tacitamente premiata".
L'organizzazione ha inoltre condannato Bryan Singer per aver sostenuto che gli autori dell'articolo di "The Atlantic" avevano commesso un atto di omofobia pubblicando le accuse contro di lui. Bryan Singer era già stato denunciato in passato, nel 2014, per la presunta violenza sessuale nei confronti di Michael Egan, quando quest'ultimo aveva 17 anni.
IN CORSA VERSO GLI OSCAR - "Bohemian Rhapsody", il film sui Queen e sulla vita del loro storico frontman, Freddie Mercury, è stato la rivelazione della stagione cinematografica. Un traguardo certificato anche dal successo ai Golden Globe 2019, dove si è aggiudicato due statuette: quella di miglior film drammatico e quella di miglior attore in un film drammatico, consegnata al protagonista Rami Malek. Dopo il successo ai Golden Globe arriva per la pellicola diretta da Bryan Singer un altro prestigioso riconoscimento: la candidatura agli Oscar nella categoria "Miglior film".