Speciale Sanremo 2025, tutto quello che c'è da sapere sul Festival
IL CASO FEDEZ-FERRAGNI

Achille Lauro: "Lascio i gossip che non mi appartengono a chi ha solo questo per esistere"

Il cantante presenta "Incoscienti giovani", il brano con cui salirà sul palco di Sanremo e glissa sulle domande relative ai tradimenti tra gli ex Ferragnez, nei quali è stato tirato in ballo da Fabrizio Corona

05 Feb 2025 - 15:45
 © Marcello Junior Dino

© Marcello Junior Dino

Achille Lauro non ha nessuna intenzione di occuparsi di gossip, il suo focus adesso è Sanremo, dove salirà per presentare la sua "Incoscienti giovani" e i live del 2025, con una seconda data "storica" programmata al Circo Massimo (doppietta il 29 giugno e l'1 luglio, ndr). E sulla vicenda dei tradimenti tra Fedez e Chiara Ferragni, nella quale è stato tirato in ballo da Fabrizio Corona, glissa con abilità: "In questo momento così bello, cerco di lasciare il gossip a chi ha solo questo per esistere. Per fortuna vivo ancora in un mondo di sogni, di sognatori, di grandi passioni, alienato nei miei progetti: non seguo il gossip e non mi piace", spiega e poi aggiunge: "Si parla tanto di violenza sulle donne, questo non è così diverso".

Sanremo e il nuovo album

  Elegante, stiloso e signorile nella maison di Dolce & Gabbana, che lo ospita per presentare il suo brano sanremese e di cui vestirà gli abiti sul palco dell'Ariston, Achille Lauro fa il punto della sua carriera in vista della sua quinta partecipazione a Sanremo (dopo essere stato in gara nel 2019 con “Rolls Royce”, nel 2020 con “Me ne frego”, nel 2022 con “Domenica” e super ospite nel 2021) e dell'uscita, prevista per l'estate, del nuovo album. "Non pubblico un album dal 2021, sono stato molto all'estero ultimamente e credo di aver scritto le più belle canzoni della mia carriera. Ho capito dove voglio andare e cosa mi piace".
Della musica che sta componendo e di cui anche "Incoscienti giovani" fa parte, dice: "Sono cresciuto con i grandi cantautori italiani e romani e la musica che sto facendo echeggia quel mondo lì, degli anni Settanta, Ottanta, Novanta, che ascoltavo in macchina andando al mare coi genitori. Il nuovo album avrà quel sound: rispecchia quello che sono oggi. Sono cresciuto e non ho più vent'anni".

Il brano sanremese

 "Incoscienti giovani", una ballad intensa, nata come racconta Lauro, due anni fa dai primi accordi al pianoforte, rifacendosi proprio alle canzoni con cui è cresciuto. E, come tutto ciò che scrive, dentro, c'è la sua storia. 
"E' più facile rubare dalla realtà piuttosto che inventare qualcosa. Il brano parla della mia storia, racconta di giovani cresciuti ai bordi del raccordo, è una dedica a chi è cresciuto come me e di una bambina che non si sente amata, ognuno poi potrà leggerlo nella chiave che vuole, è la bellezza della musica e quella bambina potrà essere per ognuno chiunque".

La cover con Elodie

 "Incoscienti giovani" è anche un omaggio a Roma, come lo è la cover in coppia con Elodie sulle note di "Mano a Mano", scritta da Riccardo Cocciante e portata al successo da Rino Gaetano e di cui i due artisti proporranno una versione ibrida, e "Folle città" di Loredana Bertè: "Era tempo che volevo duettare con Elodie, siamo molto vicini in come viviamo le canzoni, lei non è solo una cantante, ma vive quello che canta. Il dramma romano di chi è cresciuto nelle periferie".

© Marcello Junior Dino

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Canzoni che lascino il segno

  E a chi pensa che sul palco di Sanremo Achille Lauro ci andrà per stupire nuovamente, come ha fatto nelle recenti edizioni, il cantante risponde: "Non ho mai cercato di stupire, io voglio stupire me stesso e voglio portare la mia musica e il mio spettacolo ai livelli più alti". 
L'obiettivo è chiaro e Lauro ci tiene a ribadirlo: "Nel mio percorso di crescita adesso sono arrivato al punto che voglio lasciare qualcosa con la mia musica sincera, altrimenti farei altro. Tutti i mii esperimenti hanno consolidato la mia carriera, ma il mio interesse è fare grandi canzoni".
Lo spettacolo, le performance, il look estroso e stravagante e le provocazioni dissacranti, da alcuni giudicate anche offensive, Lauro li definisce "performance artistiche": "Ero sempre io, ho lavorato notte e giorno all'aspetto creativo" e poi ironizza: "La reinterpretazione dell'iconografia cattolica, con il quadro del Battesimo nel 2022, mi ha rovinato la carriera. Ma non voleva essere offensiva, era una performance artistica, come quelle di Madonna o David LaChapelle". Ma mai come quest’anno Sanremo per lui significa "parlare di quello che sono io".

 

L'impegno sociale

  Tra i tanti progetti a venire, di cui Sanremo è solo "la ciliegina, ma sotto c'è una grande torta", ci sarà anche la nascita della fondazione Ragazzi Madre per aiutare giovani in difficoltà. "Ho avuto tanto dalla vita, mi sembra giusto dare qualcosa indietro", racconta, ricordando l’impegno della madre nell'aiutare le ragazze di strada e l’esempio che lei è diventata.
Al Festival infine, avrà anche uno spazio, R.M. Confidential, dove ospitare giovani emergenti, "dove si parlerà di tematiche importanti e dove la sera potrete passare a sbronzarvi".

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