L'attore, doppiatore, regista aveva 94 anni. La sua lunga carriera di oltre 70 anni è stata condivisa con la moglie Elena Cotta
E' morto a Roma, dopo un breve malattia, Carlo Alighiero, attore, doppiatore, regista e autore teatrale. Aveva 94 anni. Ha condiviso la sua lunga carriera con la moglie Elena Cotta con cui ha vissuto un amore lungo 70 anni e con la quale ha attraversato la storia del teatro, della televisione, del cinema: una grande storia di amore e di passione per lo spettacolo. Alighiero ha calcato le scene fino all'ultimo, prima che il Covid fermasse il mondo dello spettacolo.
Nato nel 1927 a Ostra, nelle Marche, incontra Elena Cotta a Milano nell'autunno del 1949, prima di trasferirsi a Roma per frequentare l'Accademia Silvio D'Amico. Da allora, assieme, hanno calcato le scene di tutti i teatri d'Italia e nel 2012 hanno festeggiato le Nozze di Diamante rinnovando la promessa di matrimonio fatta il 30 dicembre 1952.
Il debutto a teatro avviene cn lo Stabile di Padova nel 1952 con L'"Agamennone" di Eschilo regia di Gianfranco De Bosio e subito dopo nell'"Amleto" di Vittorio Gassman. Negli anni Settanta il desiderio di unità familiare e professionale conduce Carlo a una formazione teatrale indipendente, destinata a vivere con passione una esperienza di ricerca: "Edipo" di Seneca, "Amleto" di Riccardo Bacchelli, fino all'allestimento di "Arlecchino servitore di due padroni" di Goldoni con la sua regia che inaugura il Teatro Manzoni a Roma di cui è stato direttore artistico fino al 2002.
Accanto al teatro, c'è anche la televisione, fin dalla sua nascita. Debutta nel 1954, lavorando poi in "Maigret" con Gino Cervi e con Andrea Camilleri, Daniele Danza, Silverio Blasi, Morandi, Anton Giulio Majano, Giuseppe Fina. La grande popolarità arriva negli anni 60 nel ruolo dell'assistente di Ubaldo Lay - il Tenente Sheridan di "Giallo Club". Ma la lunga serialità gli stava stretta e propose agli autori di "uccidere" il suo personaggio per dedicarsi al teatro come attore e regista.
Accanto alla passione del teatro, nella sua carriera hanno avuto posto anche diverse partecipazioni nel cinema degli anni Settanta (da Dario Argento a Sergio Martino, da Damiano Damiani a Lucio Fulci), i radiodrammi, anni di doppiaggio (Anthony Quinn e Laurence Olivier, tra gli altri), e come voce narrante di Omero nello sceneggiato "Odissea" di Franco Rossi.