La star del cinema amata da Mel Brooks si è spenta a 83 anni. Tra i film interpretati "La signora in rosso" e "Non guardarmi non ti sento"
Lutto nel mondo del cinema. L'attore e sceneggiatore Gene Wilder è morto all'età di 83 anni a Stamford, nel Connecticut, in seguito a complicazioni dovute al morbo di Alzheimer. Lo hanno reso noto i suoi familiari. Wilder fu la star del film "Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato" del '71 e del mitico "Frankenstein Junior" del '74, nonché uno degli interpreti preferiti dal regista e produttore Mel Brooks.
Jerome Silberman - questo il suo vero nome - nacque l'11 giugno 1933 a Milwaukee, in Wisconsin, da una famiglia di ebrei russi immigrati. Terminati gli studi universitari negli Stati Uniti, Wilder decise di trasferirsi in Inghilterra, dove frequentò la Bristol Old Vic Theatre School, avvicinandosi per la prima volta al mondo dello spettacolo.
Durante il soggiorno nel Regno Unito, frequentò anche una scuola di scherma, disciplina che gli tornerà utile al rientro in patria dove, per mantenersi, terrà proprio lezioni di scherma. Poi iniziò con la recitazione, nei teatri off-Broadway, entrando inoltre a far parte dell'Actor's Studio.
L'esordio sul grande schermo arrivò nel 1967, con il film "Gangster Story" di Arthur Penn. La svolta per la sua carriera però coincise con l'inizio del sodalizio - che diverrà poi storico - con il geniale Mel Brooks.
Prima arrivò la candidatura all'Academy Awards come Miglior attore non protagonista per il ruolo di Leo Bloom in "Per favore, non toccate le vecchiette", poi il successo con la parodia "Frankenstein Junior" (1974), dove veste i panni del Dottor Frederick Frankenstein. La pellicola si aggiudicò il premio Oscar per la Miglior sceneggiatura, che lo stesso Wilder scrisse a quattro mani con Brooks.
Fra i suoi più grandi successi anche "La signora in rosso" (1984), con Kelly LeBrock, "Non guardarmi: non ti sento" (1989) e "Non dirmelo? non ci credo" (1991). Il 20 maggio 1989 la tragica morte della terza moglie, Gilda Radner, a causa di un tumore. Dopo il decesso l'attore fondò il Gilda's Club, per aiutare la ricerca contro il cancro. Un decennio dopo, lo stesso Wilder fu costretto a ritirarsi dalle scene a causa di un linfoma che lo costrinse a sottoporsi a frequenti sedute di chemioterapia. Poi il lento declino dell'Alzheimer.