AFTERHOURS A 17 ANNI DA "HAI PAURA DEL BUIO?"

Afterhours, Manuel Agnelli: "La mia generazione ha perso"

La band ripubblica dopo 17 anni "Hai paura del buio?" con duetti e sorprese

12 Mar 2014 - 09:44

Diciassette anni fa gli Afterhours si imposero come band di rottura "rispetto ai Litfiba". Manuel Agnelli presenta la riedizione del disco "Hai paura del buio?" che rivive assieme a un secondo album con le stesse tracce rivisitate da amici artisti come Negramaro o Cristina Donà. E' anche l'occasione per un mea culpa: "La scena underground? Un covo di serpi, la mia generazione ha perso e la partecipazione a Sanremo 2009 fu una liberazione".

Afterhours, Manuel Agnelli: "La mia generazione ha perso"

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"Nessuna logica a tavolino per le collaborazioni - spiega Manuel -. Solo una lista di desiderata. Alla fine ci sono stati in tanti, anche Mark Lanegan, Il Teatro Degli Orrori, Piers Faccini, Piero Pelù, Cristina Donà... Siamo rimasti stupiti dalla grande adesione al progetto e il 99% degli artisti ci ha detto di sì".E non è tutto per "1.9.9.6" si è speso e mobilitato anche Edoardo Bennato che ha dato un personale contributo in testo e musica al brano, per "Rapace" sono stati chiamati i Negramaro, nel singolo "Voglio una pelle splendida" c'è la voce di Samuel dei Subsonica e pin "Senza finestra" c'è Joan As Police Woman.

Ricordate quando "Hai paura del buio?" vi ha fatti conoscere al mondo musicale?
La nostra vita è molto cambiata, dai lavoretti che facevamo siamo arrivati alla musica. Era difficile accontentarci e accontentarsi. Avevamo sempre ottime recensioni e pacche sulle spalle ma mai nessuno che ci mettesse sotto contratto.

Perché?
Era il tempo dei Litfiba e del loro boom. I discografici volevano i Litfiba Bis. Loro erano partiti come band di qualità e alternativi poi sono diventati nazionalpopolari. Ci vuole talento per gestire una situazione così e noi evidentemente non ce l'avevamo.

Un mea culpa dopo 17 anni?
Un po' sì. La nostra generazione ha perso e in qualche modo siamo rimasti nell'ambiente indipendente anche troppo perché pieno di regole che poi si sono rivelate gabbie e noi siamo sempre stati monelli. Tutti quei paletti di quel covo di serpi, mi davano fastidio e hanno fatto male a un intero sistema visto che non si è riusciti a creare una alternativa dopo il collasso delle major.

Qual è il livello delle band oggi?
Diciamo che dal punto di vista della qualità magari suonano meglio ma mancano di quid personale. Hanno una paura fottuta di rischiare a discapito dell'originalità. Vedo molti pochi 'freaks' in giro, sfigati, c'è molta omologazione nell'essere tutti perfettini e fighettini con la chitarra.

Voi eravate un po' diversi...
Eravamo un ibrido con tutti i nostri limiti ma proprio quell'ibrido è diventato il nostro contrassegno durante tutta la nostra carriera.

Carriera culminata poi al Festival di Sanremo nel 2009, lo rifaresti?
Sì e comunque l'abbiamo fatto per diversi motivi. Sia per uscire dalla gabbia dell'ambiente alternativo che ci limitava creativamente. E' stato un atto di liberazione da parte nostra. Poi abbiamo avuto così tante quintalate di merda addosso per quell'esperienza che ora non abbiamo più paura di nulla.

La band sarà in tour dal 7 marzo (data zero al Vox di Nonatola), riproponendo nella sua interezza "Hai paura del buio?". Partenza "ufficiale" il 14 marzo dal Palabam di Mantova, il 14 a Rimini, il 18 a Torino, il 21 a Bologna, il 22 a S. Biagio Callalta (TV), il 24 e il 25 doppia data all'Alcatraz di Milano, il 26 a Firenze, il 28 a Roma e poi il 29 conclusione a Bari.

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