La compagnia catalana a Milano dal 25 al 28 gennaio con uno spettacolo che mescola "Gli uccelli" di Hitchcock, migranti e golf
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Mentre alcune persone giocano a golf, alle loro spalle dei migranti stanno in bilico sulla cima di un recinto, cercando di scavalcarlo. Questa scena è immortalata in una fotografia scattata da José Palazón, da cui parte "Birdie", l'ultimo spettacolo di Agrupación Señor Serrano, che torna in Italia dopo il successo di "A house in Asia". Alla Triennale Teatro d'Arte di Milano dal 25 al 28 gennaio la compagnia catalana mette in scena un trattato ipermediale sulla migrazione in un presente combattuto tra flussi e nuovi muri, continuando ad adottare un linguaggio personale che in un ironico mash-up fonde narrazione, modellini, proiezioni, regia video in presa diretta.
Lo scatto dello spagnolo Josè Palazon ritraeva un paesaggio del 15 ottobre 2014: sulla recinzione che divideva la città spagnola (in territorio marocchino) di Melilla, si stagliavano all’orizzonte di una partita di golf quindici migranti appesi a una recinzione, neri e minacciosi come i corvi del film di Hitchcock, "Gli uccelli".
La compagnia catalana mette a confronto due orizzonti e due antipodi: il mondo straziato dalla guerra, dallo sfruttamento, dove spesso mancano i beni di prima necessità e l'altro universo, fatto da ipermercati, prosperità, rispetto per i diritti umani. L'opera multimediale riflette quindi sulla società a due velocità, in cui un divario apparentemente incolmabile separa mondi confinanti, impossibili da isolare.
Agrupación Señor Serrano indaga anche il significato delle immagini che ci arrivano, mettendo in scena lo svelamento del processo che porta alla costruzione dell’immagine stessa. Così, attraverso telecamere a mano che si aggirano sulla scena, si crea il punto di vista offerto allo spettatore con montaggio in tempo reale. L'invito allo "sguardo" della compagnia cerca di far ragionare sugli scarti e le contraddizioni che vengono a crearsi tra tre piani, quello costituito dagli oggetti concretamente presenti in scena, quello della trasposizione dello stesso scenario nell’immagine proiettata e quella dei performer che agiscono dal vivo.