Il cantautore ha pubblicato il nuovo album in cui si presenta con un nuovo spirito. Tgcom24 ne ha parlato con lui
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
Aiello torna sulla scena con "Romantico", il suo terzo album che arriva a due anni di distanza dal precedente. Due anni intensi che sono servito al cantautore calabrese (ma romano d'adozione) per fare un profondo lavoro su se stesso e ripartire con uno spirito nuovo." Avevo bisogno di fare un percorso personale, curarmi alcune ferite, perdonarmi alcune cose e superare alcune cadute e ritrovare l’entusiasmo e la leggerezza che ho sempre avuto per portare qualcosa che assomigliasse alla versione migliore di me" dice lui a Tgcom24.
Di questo terzo progetto, Aiello ancora una volta ha curato tutto con grande passione. Al compagno di viaggio di sempre, Brail, ha affiancato nuove collaborazioni (Simonetta, Sine) e il risultato è un disco immediato, poetico, fresco. Un disco orgogliosamente pop pieno di poesia e di vita vissuta che prima di essere musica è stato nuovi incontri, viaggi, cambiamenti. E poi sesso, cibo, mare - elementi caratterizzanti della poetica dell’artista. Domenica 28 maggio Aiello sarà a Milano, al Mondadori Bookstore di piazza Duomo alle 16 per incontrare i fan e firmare le copie del nuovo album. "Aspetto questo momento da due anni - dice lui -. Ho dedicato due anni a curare il suono, scrivere cose. Il risultato è un disco che trovo fresco, immediato, leggero. Ma è una leggerezza che non è pressapochismo".
Ascoltando il disco si avverte uno spirito nuovo, come se ti fossi liberato rabbia e tensione. E' così?
Al di là del tempo che ha preso il disco di lavorazione ma il lavoro l’ho fatto su me stesso. Avevo bisogno di lavorare sulla mia ansia da prestazione, il dover per forza piacere e avere l’approvazione di tutti. Una serie di pippe mentali che arrivano un po’ per tutti, specie in questo lavoro che ha a che fare con numeri, consensi. Ma lo stavo vivendo non bene quindi ho voluto fare una pausa e ritrovare una strada giusta da percorrere. E tornare quando avrei avuto qualcosa da dire.
Penso anche alla tua partecipazione a Sanremo 2021, così carica. Eri arrivato a un punto di non ritorno?
Se mi guardo indietro mi guardo quasi con tenerezza, lo amo "Meridionale", l'album precedente, ma anche nella produzione era pieno di strati, pieno di roba, perché volevo dimostrare di meritarmi questo secondo disco. Oggi lo dico con franchezza: anche se spero che il pubblico lo trovi bello, attendo il responso su "Romantico" con leggerezza, ho capito che non si può vivere pensando di piacere per forza a tutti.
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La foto di copertina ti rappresenta trafitto dalle frecce di Cupido ma ricorda anche il San Sebastiano...
L'ho scoperto soltanto dopo. Per quell'immagine mi sono fatto trasportare da quelli che mi dicono, “sei il cupido delle nostre storie”, se sei il "capo ultrà dei romantici". E poi ho scoperto il San Sebastiano che è una figata assurda, è anche un'icona della comunità gay. Sono felice perché ci sono delle belle risposte.
Nel disco ci sono due featuring, con Gaia e con Alessandra Amoroso. Le canzoni sono nate prima del loro arrivo o pensando alle loro voci?
Le canzoni sono nate in realtà prima. Per "Non ti vado via" sentivo il bisogno di una voce femminile che mi ricordasse il mare, e la voce di Gaia è splendida, le ho scritto e lei si è subito mostrata entusiasta. Con Alessandra il pezzo c’era già. Eravamo davanti allo stereo ad ascoltare le mie demo, arriviamo a "Panc" e lei si commuove. Ha voluto provinarlo a tutti i costi. Il giorno dopo eravamo in studio.
Tra di voi c'è un rapporto molto stretto da tempo, non è stato naturale pensare a una collaborazione?
Credo sia un’artista incredibile, per il cuore e la vocalità, ma non glielo avrei mai chiesto proprio perché è un’amica. Paradossalmente con un'amica hai molto più pudore e ritrosie. Questo "primo figlio" ci inorgoglisce tantissimo.
C'è una canzone da cui è partito questo progetto, che ti ha sbloccato?
"Romantico" ha dato il La a questo disco a livello concettuale. Cominciavo a vedere un’evoluzione di me anche nelle relazioni interpersonali. Basta con la virtualità tossica. Basta con like e i "mi piace" con il telefonino, torniamo a fare sesso! Io sono una della pelle e contropelle. Mentre pensavo che essere romantici è un atto di coraggio in questi tempi. Man mano che nascevano ho visto che erano tutti pezzi della stessa collana.
Il distacco dai social come azione salutare è qualcosa che sta emergendo da più parti. L'hai vissuta in questo modo?
Io non ho mai fatto un totale distacco dai social e dal virtuale per una questione di lavoro. Anche in questo anno e mezzo c’è sempre un filo continuo per parlare con i fan. In genere cerco di subire il meno possibile questo tipo di dinamiche perché fanno male a tutti. Anche per le cose belle, a me arriva ogni giorno una valanga di amore, ma anche questo è impegnativo. Il tanto amore è faticoso, mi nutro di questo, sono felicissimo ma per la stessa ragione per cui credo di avere un’emotività spiccata sento che arriva in maniera impegnativa. Quindi un pochino di distanza andrebbe preso.
Quanto tempo ti ha portato via la scrittura delle canzoni?
Un anno e mezzo la nascita delle canzoni. Ma sapevo che avrei chiuso il pezzo con "Libero". Un po’ perché è piano e voce ed è una chiusura piuttosto classica. Ma anche perché completava il racconto dell’amore e della ricerca di libertà. E’ un discorso di tutti i giorni che mi porta a togliere un filtro, a essere vero con gli altri. Io dico che sono libero solo davanti al pianoforte, il lavoro vero è quando inizi a incontrare le altre persone. Quello è il compito che ho con me stesso, essere quanto più libero e sereno con me stesso.
Adesso avrai le prime uscite live prima del vero tour in autunno.
Estate scaldiamo i motori e poi il tour autunnale nei club. La scrittura è una fase bellissima, emozionante e terapeutica. Ma il palco è il luogo dell’amore vero, non si mente, c’è la possibilità di accorciare le distanze. Spero di replicare tutto il bello che ho visto nel tour precedente.
Le prime date de "Romantico Tour"
Sabato 17 giugno – Centuripe (EN), Festival dei Calanchi
Sabato 1° luglio – Napoli, Palazzo Reale
Sabato 29 luglio – Montesilvano (PE)
Teatro del Mare Sabato 19 agosto – Diamante (CS), Anfiteatro Ruderi di Cirella
Mercoledì 8 novembre – Padova, Hall
Venerdì 10 novembre - Senigallia (AN), Mamamia
Domenica 12 novembre - Molfetta (BA), Eremo Club
Giovedì 16 novembre - Napoli, Casa della Musica
Mercoledì 22 novembre - Firenze, Tuscany Hall
Sabato 25 novembre - Bologna, Estragon Club
Domenica 26 novembre - Torino, Teatro della Concordia
Domenica 3 dicembre - Milano, Fabrique
Martedì 5 dicembre - Roma, Auditorium Parco della Musica (Sala Sinopoli)