Il cantautore torna con il suo sesto lavoro in studio. L'intervista a Tgcom24
di Luca Freddi© Dente
Alberto Bianco, a dodici anni dall’esordio “Nostalgina” e a due dal precedente “Canzoni che durano solo un momento”, torna con il sesto album “Certo che sto bene”. Una nuova tappa nella carriera da cantautore mentre ecletticamente ha portato avanti collaborazioni con Giorgia, Max Gazzè, Levante (ha prodotto i suoi primi due dischi), e suona il basso con Niccolò Fabi. Registrato in una settimana a Formentera, il disco cattura una certa luce dell’isola spagnola, tra leggerezza e profondità. Come ha raccontato a Tgcom24. Prodotto da Taketo Gohara, partecipano al progetto Dente e Margherita Vicario. Dal 24 novembre prende il via il tour dalla sua Torino.
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Partiamo dal titolo del disco. C’è una positività e serenità sottesa in tutte le canzoni. Ci racconti la tua scelta?
Racconto da sempre nei dischi il mio stato d’animo, e in questi ultimi due anni devo dire che sto bene. Ho capito che mi fa stare ancora meglio parlarne, e anche dimostrarlo e condividerlo con le persone che lo rendono possibile. Quindi perché non scriverci un disco?
Quel "certo" cosa significa?
Racchiude fiducia e intimità verso la persona che ha posto la domanda “come stai?” Ma sottintende allo stesso tempo un finale che apre una confessione di fragilità, di continua incompletezza.
Quando sono nate queste nuove canzoni?
Sono nate tutte in un periodo ristretto. Sono molto legate fra loro e le ho scritte quando ho deciso di provare un nuovo approccio al metodo di lavoro.
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Raccontaci la scelta del luogo (Formentera) in cui è stato registrato il disco e quanto ha influito sul disco
Avevo questa possibilità grazie ad amici che hanno una splendida casa a Formentera. Il luogo è incantevole e pieno di energie. A ottobre era molto diverso da come viene descritto in quei due mesi estivi in cui è frequentato da tantissime persone che poco hanno a che fare con il mood originale di Formentera che è quasi hippy.
Come si pone questo disco nella tua carriera di cantautore, già iniziata da oltre 10 anni? Ho letto una tua dichiarazione che ne parla "come fosse il primo"
Sì in effetti lo sento come un’opera prima per tanti aspetti. Ha influito sicuramente molto il cambio di metodo di lavoro, più minimale e più legato alla creatività di un gruppo di persone. Il produttore artistico Taketo Gohara e il produttore esecutivo Edoardo Karim mi hanno dato molta energia nuova. Così come cambiare etichetta e manager ha portato diverse idee fresche. Nuova linfa che insieme abbiamo trasformato in voglia di fare, con l’idea di ripartire un po’ da zero.
Suonare con Niccolò Fabi, produrre Levante, scrivere per altri ha in qualche modo plasmato il tuo io cantautore? Oppure vive negli spazi a se stanti, rispetto a queste esperienze?
Tutto contamina tutto. Il mio essere cantautore mi offre una sensibilità che emerge quando suono con Niccolò, con Levante o nei momenti in cui scrivo da autore. Viceversa, le esperienze con gli altri mi danno elementi nuovi e importanti che in qualche modo rientrano poi nelle canzoni che canto. Anche il fatto di non nascondere le contaminazioni – e anzi esplicitarle - è un elemento nuovo per me. Per educazione e un po’ di timore ho sempre cercato di allontanarmi da quello che vivevo nei periodi da non cantautore, come per esempio la collaborazione con Niccolò, non volevo creare equivoci con i miei collaboratori. Con questo disco è stato tutto diverso: se mi veniva in mente una melodia vicina a una che avevo suonato con Fabi, gli andavo dietro e cavalcavo la cosa. Tutto questo rende tutto più spontaneo e privo di filtri, rende più facile far emergere la creatività senza inutili ostacoli.
Ecco le date del tour:
24-11 Hiroshima - Torino
01-12 Latteria Molloy - Brescia
02-12 Bellezza - Milano
09-12 Locomotiv - Bologna
14-12 Monk - Roma
22-12 Druso - Bergamo
13-01 Glue - Firenze
27-01 Piola - Bruxelles
03-02 Lumière - Pisa
10-02 The Factory – Verona
17-02 Cinema Teatro Magda Olivero - Saluzzo
24-02 Modena Off - Modena