Il cantante, che a Sanremo 2017 ha presentato "Nel mezzo di un applauso", si racconta a Tgcom24
di Santo PirrottaNon è andato a Sanremo 2017 pensando alla classifica, né ai giudizi. Alessio Bernabei aveva solo voglia di cantare la sua canzone: "Nel mezzo di un applauso". E pazienza se non è arrivato sul podio, il cantante - al suo terzo Festival - va avanti da solista senza i Dear Jack. "L'ho vissuta con serenità, volevo solo andare sul palco e fare arrivare la mia ballad al pubblico", racconta a Tgcom24.
Com'è stato il ritorno dopo un anno a Sanremo?
Sono felicissimo di rimettermi in gioco, ogni anno il palco dell'Ariston mi dà un'emozione diversa. E ogni volta mi dà l'opportunità di vivere in modo diverso la storia. Per me è il terzo anno, Sanremo porta bene perché sono riuscito a vivere di musica e continuare a sognare.
Quest'anno c'era una consapevolezza diversa, i Dear Jack sono ormai lontani, hai sentito questa responsabilità?
E' sempre una grande responsabilità perché devo consolidare il lavoro che ho fatto in passato. L'anno scorso era anche il primo anno e non sai mai come va, alla fine il responso della canzone è andato molto bene, anche in radio. Il risultato mi ha un po' rassicurato, quest'anno l'ho vissuta con serenità. Volevo solo andare sul palco, cantare la mia canzone e farla arrivare al pubblico, senza guardare classifica o giudizi esterni.
Cosa ti aspettavi dalla canzone?
La canzone ha un'energia molto forte, come "Noi siamo infinito", anche se forse è un pezzo più sanremese, vista la sua orchestralità e l'uso degli archi molto pronunciati. E' un pezzo molto ballabile, tra mille ballad sanremesi, ci voleva il pezzo che fa saltare dalla sedia, altrimenti ci si annoia.
Nel titolo appare l'applauso...
E' una visione metaforica dell'universo che applaude questa festa che accade sulla terra. Mi ci ritrovo molto.
E tu cosa provi quando ricevi un applauso?
L'applauso credo sia una delle cose più belle per un artista, perché è l'approvazione, il segno del pubblico che viene colpito dalle emozioni. Vivo di applausi, è il mio pane quotidiano...perché non raccontarli?
Quando il nuovo album?
Non si sa ancora quando uscirà, dipende dai tempi in studio. Mi dovrò chiudere in studio e lavorare come un matto. Sarà un album molto importante per me.
Ci saranno collaborazioni?
Il novanta per cento è scritto dalla mia mano, ma ci sono anche collaborazioni con altri autori. E' un album molto completo, perché trovi dalla ballad strappacuore a quelle come "Nel mezzo di un applauso". Il secondo album è un po' la prova del nove di un artista. Un album in cui non si può sbagliare e devi mettere tutto.
Hai già pensato al titolo?
Ancora no, ma spero mi venga in mente un titolo che mi rappresenta.
Tornando a Sanremo, cosa ha significato per te avere Maria De Filippi sul palco?
E' stato un buon ritorno alle origini...