AL MANZONI DI MILANO

Alessio Boni porta l'Iliade a teatro: "Non è cambiato niente, siamo come gli dei arroganti di Omero"

Dal 25 marzo al 6 aprile in scena "Iliade - Il gioco degli dei" con due serate benefiche

23 Mar 2025 - 11:34
 © Filippo Manzini

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Alessio Boni approda al Teatro Manzoni di Milano con la sua "Iliade - Il gioco degli dei", liberamente ispirato al testo di Omero e riscritto dal Quadrivio formato da Boni stesso, Roberto Aldorasi, Francesco Niccolini e Marcello Prayer. "Oltre 2800 anni fa Omero prendeva in giro gli dei, signorotti arroganti...", spiega l'attore e regista: "E nulla è cambiato da allora... non è il classico ad essere diventato moderno, siamo noi che siamo ancora lì e l'Iliade è la metafora di quello che viviamo tutti i giorni...".

L'"Iliade" di Alessio Boni: sul palco "Il gioco degli dei"

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La ferocia che abbiamo dentro

  Sul palco va in scena "Il gioco degli dei", dei capricciosi, vendicativi, disumani, che tanto assomigliano a noi uomini. Uno dei miti più antichi della società occidentale diventa così specchio dei giorni nostri, per invitarci a riflettere sul tempo attuale. 
"E' una Iliade particolare, un favolone per adulti", spiega Boni, che veste i panni di Zeus e di Achille, sottolineando come l'essere umano non sia affatto cambiato da allora: "E' tutto uguale, tutto è identico. Non è cambiato nulla. La tracotanza non è finita. Siamo più paciosi, seguiamo le nostre vite, andiamo a lavorare, ci occupiamo della casa, chattiamo sul cellulare, certo non dobbiamo più scannarci per mangiare, ma nel profondo, quella ferocia degli dei è ancora qua, e non appena ci toccano i nostri averi e i nostri affetti, esplode come allora. Tutta questa ferocia  viene fuori, quando ci si ammazza per il parcheggio di un motorino o per delle scarpe sporche. Siamo solo sedati dalla comodità delle nostre vite. Per la maggior parte degli occidentali sei la professione che eserciti. E, se il tuo lavoro ti fa conquistare più soldi, diventi una persona arrivata e di potere. Forse pochi ricordano la vera ragione per cui è scoppiata la guerra di Troia, che si trovava sullo stretto dei Dardanelli, punto strategico perché passaggio obbligato delle navi. E anche oggi il copione si ripete…".

Il gioco degli dei di oggi che ci porta alla guerra

 Personalissima messinscena, che vede protagonista accanto a Boni anche Antonella Attili e un cast multietnico e variegato di ottimi artisti, quasi tutti con un doppio ruolo, lo spettacolo conduce il pubblico in un mondo in cui l’etica del successo non lascia spazio alla giustizia e gli uomini non decidono nulla, ma sono agiti dagli dèi in una lunga e terribile guerra senza vincitori né vinti.  E proprio come nell’Iliade, dove gli dèi spingono i mortali a combattere per orgoglio e rivalsa, anche nel presente le decisioni politiche, economiche e sociali sono spesso mosse da interessi superiori, lasciando l’individuo in balia di forze incontrollabili. In quel mondo arcaico dominato dalla forza, dal Fato ineluttabile e da dèi capricciosi non è difficile specchiarci e riconoscere il nostro: le nostre vite dominate dalla paura, dal desiderio di ricchezza, dall’ossessione del nemico, dai giochi di potere, dalla sete di dominio e da tutte le forze distruttive che ci sprofondano nell’irrazionale e rendono possibile la guerra. Agli uomini resta solo una via d'uscita: prendere coscienza della responsabilità personale e della libertà di scegliere per di dire no all’orrore. 

Il teatro come presa di coscienza

 "Mai come in questo momento storico, la realtà è presente nello spettacolo", spiega Antonella Attili: "Le guerre in atto, la tracotanza dei potenti... In un momento in cui c'è un forte deficit dell'attenzione, e non solo nei bambini, bensì soprattutto negli adulti, bisogna riportare la gente a teatro e con questo spettacolo cerchiamo di dare il nostro piccolo contributo per una presa di coscienza...".
Sul palco gli attori si "trasformano" e cambiano ruoli grazie a gigantesche marotte, inventate da Alberto Favretto, "Indossando gonnellina e sandali avremmo fatto ridere" sottolinea Boni.

Due serate benefiche

  Con la regia dello stesso attore, e di Aldorasi e Prayer, lo spettacolo è prodotto dal Nuovo Teatro diretto da Marco Balsamo, in coproduzione con Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, Fondazione Teatro della Toscana e Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. Andato in scena in prima nazionale nel dicembre 2023 a Bergamo, è stato in tournée in tutta Italia. A Milano però 'Iliade - Il gioco degli Dei' arriva con una particolarità: il ricavato degli incassi delle serate del 30 marzo e 6 aprile sarà devoluto a Fondazione Banco dell'energia che, in collaborazione con A2A promuove le due serate, per contrastare la povertà energetica.

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