Amore gay e libertà "Sottopelle"
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Ecco il nuovo video della band Libra
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Libra è una giovane band romana formata da Iacopo Sinigaglia (voce), Gian Marco Ciampa (chitarre), Alberto Paone (beat) e Federico Russo (basso), che propone musica elettronica con un tocco di puro cantautorato. A settembre hanno pubblicato il disco d'esordio "Sottopelle" e a Tgcom24 presentano il video che dà il titolo all'album. Nelle immagini di Antonio Filippelli si celebra l'amore puro anche tra due uomini.
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Come mai avete deciso di chiamarvi Libra?
Libra rappresenta la bilancia, quell'equilibrio che troviamo all'interno della musica. Sul palco siamo quattro entità, quattro postazioni differenti con strumenti elettrici ed altri più tecnologici come pads e campionatori. Sono i suoni che riescono ad unirci in un unico organismo stabile ed armonico. Quest'idea dell'equilibrio ritorna anche negli arrangiamenti del disco dove cerchiamo di non eccedere nella quantità degli elementi, per creare un'atmosfera rarefatta che lasci sempre il giusto spazio a chi ascolta.
Qual è stato il percorso musicale e di scrittura che vi ha portati fino a "Sottopelle"?
“Sottopelle” nasce e si sviluppa durante un percorso lungo un anno con il nostro produttore artistico Antonio Filippelli. In passato abbiamo sperimentato generi musicali differenti, ad un certo punto però abbiamo sentito l'esigenza di fermarci e confrontarci sui nostri ascolti musicali e su quello che ci sarebbe piaciuto comunicare. Abbiamo scoperto un amore comune per certe sonorità estere e le possibilità espressive della lingua italiana. L'elettronica poi è stato l'elemento fondamentale che ci ha permesso di trovare la giusta chiave.
Perché avete scelto come concept l'amore tra due uomini per "Sottopelle"?
Siamo convinti del fatto che esista l'amore a prescindere dal genere di appartenenza. Viviamo in un momento storico in cui non ha più senso parlare di odio o di discriminazione verso qualcosa che reputiamo diverso da noi, in generale siamo contrari a tutte le forme di violenza verbale o fisica. Pensiamo ci sia bisogno di un ritorno all'ascolto e al dialogo reale fra le persone; la musica, assieme alle immagini, può essere un mezzo potentissimo in questo senso. “Sotto Pelle” parla di una storia d'amore finita ma poi non così tanto, un uomo che parla ad una donna che se n'è andata ma che ha lasciato una traccia di sé, utilizzare due uomini ci sembrava il contrasto più bello per esprimere questa voglia ed esigenza di libertà.