Ecco il programma da maggio ad agosto tra spettacoli teatrali nelle sale e i laboratori per i più piccoli ai “Bagni Misteriosi”
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“Ci siamo chiesti da dove partire? La risposta non poteva che essere “dai bambini!” Così Andrée Ruth Shammah annuncia la riapertura del Teatro Franco Parenti di Milano. Si inizia quindi dai più piccoli, "perché hanno sofferto di più in questo periodo.. e sono il futuro". Si comincia il 15 maggio con due settimane di attività e spettacoli interamente dedicate ai bambini e alle loro famiglie. Dal primo giugno poi, via alla stagione estiva vera e propria, con un calendario fitto fitto di spettacoli, da 'Il filo di mezzogiorno' di Goliarda Sapienza diretto da Mario Martone a "I monologhi della vagina" di Eve Ensler.
E poi 'La caduta di Troia' con Massimo Popolizio (il 6 luglio), la messinscena di 'Storie della buonanotte per bambine ribelli' (13 luglio) e 'Il fanciullino' di Renata Ciaravino (14 luglio)
Si va avanti per tutta l'estate, con Lella Costa che dà voce alla rubrica di Natalia Aspesi in "Questioni di cuore" il 27 luglio, l'intenso spettacolo di danza ai Bagni Misteriosi "Scritto sul mio corpo" ideato e coreografato da Raphael Bianco il 31 agosto e quello di Susanna Beltrami il 21 settembre "Le sacre" con l'iconica Luciana Savignano.
Il debutto è previsto il primo giugno con "Il filo di mezzogiorno" di Goliarda Sapienza nell'adattamento di Ippolita di Majo con la regia di Mario Martone e con Donatella Finocchiaro.
L'8 giugno è la volta di Alessandro Haber con una serata "haberrante" in "Restiamo in contatto". E poi sarà la volta il 15 giugno del successo planetario che ha rotto il silenzio sulla violenza contro le donne "I monologhi della vagina" di Eve Ensler con la regia di Emanuela Giordano.
Ispirato alla vita di Ennio Flaiano il 29 giugno Lino Guanciale sarà invece il protagonista di "Non svegliata lo spettatore" di Davide Cavuti.
Debuttera' l'8 luglio a Spoleto, invece, 'Amen', il primo spettacolo teatrale, in forma di concerto per voci ed elettronica, dello psicanalista Massimo Recalcati per la regia di Valter Malosti, coprodotto dal Teatro Franco Parenti di Milano e da TPE - Teatro Piemonte Europa. "Sin da ragazzo, da quando avevo vent'anni, volevo scrivere di teatro. Ero un vero appassionato di teatro, mangiavo pane e teatro. Poi, come spesso accade nella vita, ci sono stati incontri che hanno deviato questa mia vocazione. Durante il primo lockdown - racconta Recalcati - ho cominciato a scrivere un testo. Mentre scrivevo attorno c'era la morte. Come direbbe il grande pittore Rothko, quando si fa arte o si parla della vita e della morte o e' meglio non farla. Amen è la parola che consacra la possibilità che la vita possa esistere anche dove è la morte, che la morte non possa essere l'ultima parola sulla vita. Amen vuol dire 'così sia', 'che sia così', che la vita sia viva, che la morte non sia l'ultima parola sulla vita".