TRA ROCK E CANTAUTORATO

Angela Baraldi: "Il mio disco lontano dalle mode e fatto per suonare live"

La cantautrice e attrice torna con "3021", un album realizzato con l'etichetta di Francesco De Gregori

di Massimo Longoni
27 Gen 2025 - 15:39
 © Claudia Pajewski  Caravan

© Claudia Pajewski Caravan

Sono passati otto anni dal precedente album e Angela Baraldi torna con "3021", il nuovo disco che esce su etichetta Caravan, quella di Francesco De Gregori. "Senza di lui questo lavoro non avrebbe visto la luce" ammette lei in apertura di incontro con la stampa a Milano, per il lancio del disco. Sì, perché Angela Baraldi è sempre stata una battitrice libera e lo è tanto più oggi in tempi in cui il rock e il cantautorato che ci si avvicina hanno nel nostro Paese vita piuttosto difficile. Non solo nei canali mainstream ma in parte anche in quelli indipendenti.

Fortunatamente però De Gregori ha deciso di puntare sulle composizioni della cantautrice bolognese che conosce bene, al punto da averla voluta con sé per aprire i concerti del suo ultimo tour. È stata proprio quella l'occasione per ascoltare e valutare le canzoni che lei aveva scritto insieme a Federico Fantuz. "Gli ho fatto ascoltare queste canzoni in maniera timida e mi ha detto 'non me le fare ascoltare come se non valessero niente, finisci questo disco' - spiega lei -. "De Gregori ha sposato il progetto quando era già avanti, non mi ha dato consigli artistici, ma mi ha dato il coraggio di finirlo".

© Ufficio stampa

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Angela Baraldi affronta questo capitolo discografico in maniera molto disincantata, consapevole della situazione attuale. "Non credo che il disco spaccherà, l'ho fatto perché volevo suonare dal vivo - ammette precisando poi -. Non è che non creda a questo progetto, ma sono consapevole di ciò si ascolta oggi in radio. Oggi l'urgenza è restare sul palco, perché una vita senza palco è grigia e triste. Il nostro è un mestiere che ha bisogno degli altri". E purtroppo il contesto non è dei più favorevoli. "La mia realtà è quella dei club - sottolinea -, uno scenario che dopo il Covid non esiste più. Ma spero di poter fare tanti concerti".

Se De Gregori è stato un compagno di viaggio importante, nel disco aleggia la presenza di un altro cantautore che nella carriera di Angela è stato molto importante, Lucio Dalla, che nel 1990, dopo averla avuta come corista nel tour con Gianni Morandi, produsse il suo primo album, "Viva". E lei lo cita in maniera indiretta ma molto chiara in "Cosmonauti", la canzone che apre l'album. "Parla di un sogno che ho fatto pochi mesi dopo che è morto Lucio, che ci ha lasciato in maniera improvvisa e dolorosa - spiega lei -. Sorvolavo un canyon su una navicella e lui mi diceva 'non ti schianti', e queste parole mi hanno tolto ogni paura".

Il titolo dell'album, "3021", si riferisce a un tempo molto lontano, al quale la cantautrice prova a guardare con ottimismo. "Ho scelto il 3021 come un salto temporale difficile da immaginare, molti mi dicono che non ci saremo più, ma io penso che ci sarà ancora la razza umana e che continuerà ancora a innamorarsi, così come per fortuna - scherza - ci sono ancora 16enni che si esaltano per i Nirvana". 

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