Anne Hathaway festeggia 40 anni, passati tra set e red carpet
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L'attrice ha raccontato a "Vanity Fair" che nel 2015 la prima gravidanza non andò a buon fine
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Anne Hathaway oggi è una mamma felice di due bambini Jonathan (nato nel 2016) e Jack (nato nel 2019), ma la ricerca della maternità è stata una strada in salita. A "Vanity Fair" l'attrice ha infatti raccontato di avere avuto un aborto spontaneo nel 2015, proprio quando a teatro interpretava una donna incinta: "La prima volta non ha funzionato per me. Stavo recitando in uno spettacolo e ogni sera dovevo partorire sul palco".
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Una situazione difficilissima da gestire per la Hathaway, che decise quindi di condividere il peso di questo dolore con gli amici più cari. "Era troppo trattenerlo quando ero sul palco, fingendo che andasse tutto bene. Dovevo mantenerlo reale", ha spiegato l'attrice. Quattro anni più tardi ha voluto mettere a disposizione la sua esperienza, quando ha annunciato sui social la sua seconda gravidanza: "Non è per un film…. Scherzi a parte, per tutti coloro che stanno attraversando l'infertilità e l'inferno del concepimento, sappiate che non è stata una linea retta per nessuna delle mie gravidanze. Vi mando amore extra".
Ricordando quel momento, la Hathaway ha ammesso: "Dato il dolore che ho provato mentre cercavo di rimanere incinta, sarebbe stato falso pubblicare qualcosa di completamente felice quando so che la storia è molto più sfumata per ognuna. Quando me la sono sentita, essendo stata in quella situazione, ho voluto far sapere alle mie sorelle: 'Non devi sempre sembrare felice'. È davvero difficile desiderare qualcosa così tanto e chiedersi se stai facendo qualcosa di sbagliato".
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Sull'aborto, purtroppo, aleggia ancora l'ombra un grande tabù e l'attrice è rimasta sconvolta nell'apprendere che la sua storia era comune a moltissime donne.“Ho pensato, dove sono queste informazioni? Perché ci sentiamo così inutilmente isolati? È lì che subiamo danni", ha dichiarato l'attrice. Per questo ha voluto sfruttare la propria popolarità, per fare sentire quelle donne meno sole: "Ho deciso che ne avrei parlato, non mi sarei vergognata di qualcosa che, statisticamente, mi sembrava del tutto normale. La cosa che mi ha spezzato il cuore, mi ha fatto impazzire e mi ha dato speranza è stata che per tre anni, quasi ogni giorno, una donna si è avvicinata a me in lacrime e io l'avrei semplicemente abbracciata, perché si portava dietro questo dolore e all'improvviso non era più tutto suo"