Armie Hammer, il bello di Hollywood accusato di essere un cannibale
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L'attore parla a tre anni dalle accuse di cannibalismo e stupro
Armie Hammer © ansa
Per Armie Hammer il 2021 è stato un anno horribilis. Il protagonista di "Chiamami col tuo nome" di Luca Guadagnino, è stato la centro di uno scandalo mondiale: prima accusato di cannibalismo e poi di stupro. A tre anni di distanza l'attore 37enne ha deciso di parlare in un podcast negando tutte le accuse e ha confessato di aver pensato dal suicidio.
"C'erano cose che la gente diceva di me che sono a dir poco stravaganti - comincia così il racconto di Hammer - Ora sono in grado di guardare tutto con la giusta prospettiva per definire quelle accuse come assurde. La gente mi chiamava cannibale e tutti ci credevano. Dicevano: 'Sì, quel ragazzo ha mangiato delle persone'. La gente mi ha chiamato cannibale. Come se mangiassi le persone! Cosa? Sai cosa devi fare per essere un cannibale? Devi mangiare le persone! Questa cosa è davvero assurda".
Non solo. Armie Hammer parla anche delle accuse di stupro: "Poi sono stato accusato di molestie. È stata la morte dell’ego, la morte della carriera. Una bomba che è esplosa nella mia vita. Ha spazzato vai tutto. La mia salute mentale ne ha sofferto".
L'attore confessa di aver pensato di farla finita: "Ci sono state molte volte in cui ho pensato di non poterne più e di non farcela ad andare avanti. Stavo ricevendo solo odio. C’è stata una volta in cui ero in piedi sulla riva e ho nuotato molto lontano e sono rimasto lì sdraiato. Quasi come un tentativo di farla finita. Ma poi non l'ho fatto perché ho pensato che non potevo farlo ai miei figli... la mia carriera a Hollywood? Non va da nessuna parte ormai”.
Finalmente Hammer vede la luce, è più sereno ed è grato alla vita: "Qualunque cosa sia accaduta, ora sono in un momento della mia vita in cui sono grato per tutto quello che sto vivendo. In realtà ora sono cambiato, sono davvero grato per come si è trasformata la mia vita. Perché prima che tutte quelle cose mi accadessero non mi sentivo bene, non mi sentivo mai soddisfatto, non ne avevo mai abbastanza, non ero mai felice in nessun posto. Non ho mai saputo darmi amore e non sapevo donarlo".
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