Il successo tra musica, droga ed eccessi. Il tragico epilogo a soli 27 anni
© Ap/Lapresse
Una voce inconfondibile, icona della fusione magica di Rhythm and Blues, soul, jazz e rock and roll, Amy Winehouse in questi anni si è fatta conoscere anche per i suoi problemi di anoressia e bulimia. Oltre che di alcool e droga. Ma anche per la sua eccentricità. Erano noti i suoi numerosi tatuaggi di nudi femminili.
Nata il 14 settembre del 1983 a Enfield, in Inghilterra, da una famiglia ebraica (il padre tassista, la madre infermiera), Amy cresce a Southgate, riuscendo a fondare, già all'età di 10 anni, un gruppo rap amatoriale chiamato Sweet 'n' Sour, as Sour da lei stessa definito la versione bianca ed ebraica delle Salt-n-Pepa. Tre anni dopo arriva la prima chitarra. Con la musica che le scorre nelle vene, a 16 anni Amy canta già come professionista.
Ma il salto di qualità avviene grazie al suo amico e cantante soul Tyler James che la spinge a inviare una sua demo ad un talent scout. Arriva così la firma per la sua etichetta discografica, la Island/Universal. Il suo album d'esordio, "Frank", è dell'ottobre 2003. Il successo è immediato: un milione e mezzo di copie vendute e due dischi di platino.
Nulla, però, in confronto al boom planetario di "Back to Black", il secondo lavoro pubblicato dalla Winehouse nell'ottobre 2006. A lanciarlo e' il singolo 'Rehab', senza dubbio il suo brano piu' conosciuto: il titolo è emblematico e rappresenta il suo rifiuto a disintossicarsi dalla droga e dall'alcol. "Hanno provato a farmi andare in riabilitazione, ma io ho detto no, no, no", recita il verso d'apertura della canzone. Rehab diventa un tormentone mondiale e nel 2008 regala a Amy Winehouse tre Grammy Awards nelle categorie "Record of the year", "Song of the year" e "Best female pop vocal performance".
A questi se ne aggiungono altri due: uno nella categoria "Best New Artist" e uno per l'album "Black to Black" nella categoria "Best pop vocal album". La cantante inglese entra a far parte di un ristrettissimo gruppo di cantanti che hanno ottenuto un numero così elevato di riconoscimenti in un solo anno: ne fanno parte Lauryn Hill, Alicia Keys, Norah Jones e Beyoncè.
L'ultimo concerto risale al 18 giugno, a Belgrado, quando davanti a 20 mila persone ai piedi della fortezza Kalemegdan venne sonoramente fischiata. La controversa artista inglese, come immortalato in un video che ha fatto il giro del web, era sembrata troppo ubriaca per cantare, aveva balbettato alcuni dei suoi pezzi, non riuscendo per alcuni tratti della performance neanche a stare dietro ai musicisti.
Belgrado doveva segnare il suo ritorno sulle scene dopo un ennesimo ricovero per disintossicarsi dalla droga. Subito dopo era stato cancellato l'intero tour europeo. Amy Winehouse era attesa anche in Italia, il 16 luglio, al Summer Festival di Lucca, unica tappa del suo tour nel nostro Paese.