L'attrice si è spenta a 84 anni nella sua casa a MIlano. Camera ardente al Piccolo di Milano
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"Sul letto respirava a fatica. Ho provato a farle la respirazione bocca a bocca. Lei è morta tra le mie braccia. Se n'è andata mentre avevo il suo volto tra le mani". Così Dario Fo ricorda gli ultimi drammatici momenti della vita della moglie Franca Rame, spentasi a Milano, a 84 anni. "Non è vero che era malata - continua il premio Nobel -. Ancora due sere fa abbiamo letto assieme il testo di uno spettacolo che avremmo dovuto mettere in scena...".
Figlia d'arte, Franca aveva iniziato a calcare i palcoscenici sin da bambina. Sposata dal 1954 l'amato Dario Fo, insieme a lui ha dato vita a uno dei sodalizi artistici più importanti nel teatro italiano. Si sono resi protagonisti anche di molte battaglie sul fronte politico e dei diritti sociali e civili. Camera ardente al Piccolo e poi venerdì allo Strehler cerimonia laica.
L'attrice è morta nella sua abitazione di Porta Romana a Milano. I soccorritori hanno spiegato di aver tentato di rianimare l'attrice ma di non aver potuto far altro che constatarne la morte. Franca Rame, era stata colpita da un ictus il 19 aprile dello scorso anno sempre nella sua casa. In quella circostanza era stata trasportata al Policlinico dove era rimasta ricoverata per diversi giorni.
Quella di Franca Rame è stata una vita completamente dedicata al teatro. Teatro che, da un certo momento in avanti, dalla fine degli anni 60, si è tramutato in teatro politico, rendendo inscindibile la professione di attrice e l'impegno per i diritti sociali. Già cacciati dalla Rai nel 1962, per un sketch irriverente sulle morti sul lavoro, negli anni caldi post '68 e della contestazione, per portare avanti meglio la loro battaglia, il duo Fo-Rame ha dato vita al collettivo "La Comune", staccandosi dal circuito ufficiale dei teatri per recitare in università, fabbriche occupate e, dal 1974, nel loro quartier generale della Palazzina Liberty occupata, a Milano.
Molti gli spettacoli fatti in coppia con Fo, da "Mistero buffo" a "Il Papa e la strega", passando per "Settimo: ruba un po' meno", "Non si paga, non si paga", "La marijuana della mamma è la più bella", ma anche tanti da sola, in testi in cui a essere protagonista era la donna e la sua condizione: "Coppia aperta, quasi spalancata", "Tutto casa, letto e chiesa", "Grasso è bello!", "Sesso? Grazie, tanto per gradire".
Un impegno il suo pagato anche personalmente, nel 1973, quando venne rapita per qualche ora e stuprata da un gruppo neofascista, per punirla per il suo impegno con "Soccorso rosso". Un'esperienza atroce che lei seppe poi tramutare in un durissimo monologo, "Lo stupro", che recitò anche in prima serata su Raiuno, nella celebre edizione di Fantastico condotta da Adriano Celentano. Dal 2006 al 2008 ha vissuto anche un'esperienza da parlamentare, venendo eletta al Senato nelle liste dell'Italia dei Valori.
Nel 1999 aveva ottenuto la laurea honoris causa da parte dell'università di Wolverhampton. Nel 2009 aveva scritto, insieme a Fo, la sua autobiografia, "Una vita all'improvvisa". L'ultima esperienza in teatro è stata a cavallo tra il 2011 e il 2012, quando la coppia riportò in scena per qualche mese "Mistero buffo".
Camera ardente al Piccolo e venerdì cerimonia laica allo Strehler - Sarà allestita al teatro Piccolo di Milano la camera ardente di Franca Rame dalle 10 del 30 maggio e resterà aperta anche di notte. Lo ha spiegato dopo aver fatto visita, il presidente del Consiglio Comunale, Basilio Rizzo. "Posso anticipare che la tumulazione avverrà al Famedio, la giunta deciderà in tal senso". Al termine della camera ardente, Franca Rame verrà ricordata con una cerimonia laica venerdì mattina alle 11 davanti al Teatro Strehler.