A Tgcom24 presenta le dieci tracce dell'album prodotto da Riccardo Sinigallia
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Coez ha pubblicato "Non erano fiori", prodotto molto bene dalla sapiente mano di Riccardo Sinigallia, che contiene 10 tracce in cui rap e pop si fondono senza scontrarsi e offrendo nuovi orizzonti musicali. "Tutti i brani parlano di amori sofferti, è un album molto intimo e personale", spiega a Tgcom24 il cantante.
Quanto è cambiato Coez da quando ha iniziato come writer a dipingere i muri per Roma?
Sono passati tanti anni, ho sempre cambiato mezzo di comunicazione in base a ciò che avevo da dire, il primo in assoluto è stato appunto il writing, la cosa che non è mai cambiata è proprio il bisogno di comunicare.
Cosa hai imparato dalle tue precedenti esperienze da "Figlio di nessuno" a "Senza Mani"?
A scrivere si impara sempre qualcosa, ad ogni disco si cresce, quei dischi sono serviti per portarmi a questo lavoro, come questo lavoro mi servirà per portarmi al prossimo.
Com'è avvenuto l'incontro con Sinigallia?
Quando ho mandato un provino di "Ali Sporche" alla mia etichetta (Carosello Records) mi hanno messo in contatto con lui, una volta entrati in studio e prodotto il pezzo abbiamo iniziato a lavorare a tutto l'album.
Tra i brani più intensi del disco ci sono "Dramma Nero" e "Siamo Morti Insieme", come sono nati?
Li ho scritti da solo su basi differenti da quelle che sono nel disco. Questi due pezzi (come tutto l'album) parlano di amori sofferti, è un album molto intimo e personale. Ma in realtà affronto attraverso la sofferenza della fine di un amore, anche altre tematiche, dalla solitudine ai problemi di tutti i giorni della vita quotidiana. Tutti i pezzi che ho portato in studio erano in stato embrionale e ci abbiamo lavorato su per quasi 1 anno. "Siamo morti insieme" ha avuto una lavorazione particolarmente dura, è stato l'ultimo pezzo che abbiamo chiuso prima di fare il master, e la base l'abbiamo cambiata un sacco di volte.
Che ne pensi del boom dei rapper degli ultimi mesi?
Credo che i rapper abbiano le idee chiare e la voglia di fare una carriera anche sudando e impegnandosi a fondo. sono una controproposta a quello che offre la radio e la discografia italiana in generale, che ultimamente secondo me non sta tirando fuori artisti con carattere. I rapper, invece, hanno un carattere ben definito e lo stanno dimostrando. Per questo la gente se ne innamora.
Chi stimi in particolar modo?
Stimo molto Salmo per l'immaginario che è riuscito a creare, ha portato qualcosa di nuovo nel rap italiano distinguendosi da tutti gli altri.