L'attore in scena al Teatro Greco di Siracusa svela tutti i segreti del personaggio
© Vincenzo Bruno
Amatissimo in televisione dove è stato protagonista da "Orgoglio" a "Sposami", passando per il cinema con "Mine Vaganti" e il controverso "Maternity Blues". Daniele Pecci cambia e si reinventa con il difficilissimo personaggio di "Edipo Re", tragedia classica di Sofocle in scena al Teatro Greco di Siracusa fino al 22 giugno. L'attore svela tutti i segreti del personaggio a Tgcom24 e punta a tornare il prossimo anno con un'altra tragedia.
Pecci, diretto magistralmente dal regista Daniele Salvo, sorprende per intensità interpretativa e per riuscire a coinvolgere il pubblico a teatro rendendolo partecipe di tutti i risvolti psicologici Edipo subisce fino alla scoperta del rapporto incestuoso con la madre. Un ruolo certamente non facile che l'attore è riuscito a far suo acquisendo ancora più credibilità anche nella dimensione teatrale.
Perché hai deciso di accettare una sfida come quella di Edipo Re?
E' un ruolo che desidero fare da sempre. Forse la più grande tragedia mai scritta. A Siracusa poi, avere la possibilità di recitare Edipo, è un sogno che si avvera.
Qual è stato il tuo percorso psicologico per entrare nel personaggio. Su quali aspetti hai lavorato maggiormente?
Psicologicamente non c'è molto da capire, è tutto così chiaro e scolpito. Ho solamente cercato di comprendere lo stato di conoscenza di Edipo attraverso i vari punti chiave del testo e poi mi sono affidato alla mia immaginazione ed alla mia sensibilità, come faccio sempre.
Qual è secondo te la scena più intensa della tragedia e perché?
La scena con Giocasta. Convivono in essa stratificazioni di sentimenti/paure/ricordi/ significati. E' molto densa, difficile da affrontare e anche faticosa fisicamente per come l'abbiamo montata.
Edipo è zoppo. Come ti sei allenato per rendere più veritiero possibile l'handicap?
Abbiamo prima di tutto scelto un tipo di zoppia che fosse al tempo stesso realistico/drammatico/funzionale e non invasivo. Tecnicamente non poggio il tallone destro. Come se uno dei tendini d'achille si fosse lesionato. Ma doveva anche essere un handicap che gli consentisse di essere energico, statuario, possente; un uomo che ad un trivio è riuscito ad uccidere 5 uomini armati col solo uso di un bastone!
Molti italiani maschi sembrano "vittime" del complesso di Edipo, molti altri lasciano casa tardi...
Non credo che c'entri molto col complesso di Edipo (sorride, ndr)...
Tu sei andato via da casa presto?
Sì a 23 anni.
Sei un appassionato di Shakespeare che ha attinto alle tragedie classiche per i suoi capolavori. Quali sono i punti di forza delle tragedie?
La tragedia è il capolavoro dell'uomo. In essa c'è l'essere umano nel suo senso più profondo. La tragedia è per me il segno che in ogni uomo brilli una scintilla divina; quella che gli ha permesso, se non altro, di inventare la divinità.
Ti piacerebbe il prossimo anno tornare a Siracusa con un altro personaggio?
Certo, mi piacerebbe tornare. Mi piacerebbe un eroe del ciclo degli Atridi.
Hai qualche altro progetto in ballo tra cinema e tv?
Per ora c'è qualche vago progetto, ma niente di definito.