"Questa arena non è il mio posto! Non serve a nulla è superficiale e sto meglio senza"
© LaPresse
Forse stufo dello scontro virtuale e mediatico con il fratello Silvio Muccino, Gabriele ha deciso di lasciare Twitter: "Questa arena non è il mio posto! Non serve a nulla è superficiale e sto meglio senza". Poi su Facebook in un lunghissimo post ha spiegato i motivi: "Il cinismo, il disincanto, la pigrizia, il lassismo, l'ignavia che vi si incontra è a mio personalissimo parere, l'esatto specchio della situazione attuale dell'Italia".
"Sono stato realmente su Twitter a patire dal gennaio di quest'anno fino ad oggi. - spiega su Facebook - Non mi ci ero mai avvicinato prima per ignoranza del mezzo e perché non ne sentivo la necessità. Ma non volevo non comprendere tale enorme fenomeno, volevo conoscere quello che chiamiamo il futuro e ci appassiona e stimola e attira ogni giorno. Ma dopo questi mesi in cui ho cercato di condividere con foto, (come del resto faccio su FB) le mie passioni, riflessioni (certo, quanto possono essere significative in 140 caratteri, tali riflessioni?) estratti di film, frasi storiche, conoscenza del mio mondo, memoria storica del nostro passato andata perduta per la diseducazione che il nostro paese ha incontrato negli ultimi 25 anni, mettendomi per inesperienza e semplicemente anche per mancanza di quella forma comunicativa tanto sincopata, anche a nudo, a volte maldestramente, in piazza con le mie riflessioni, ho realizzato che Twitter assomiglia sì ad una piazza, ma medievale dove si celebravano le esecuzioni e torture col plauso della piazza urlante ed eccitata piuttosto che ad una agorà ateniese. Eà jn mezzo che bisogna saper usare. Specie quando sei sotto la lente di ingrandimento".
"Il mio amico Lorenzo Cherubini è un maestro non solo nell'uso dei social, - continua - ma ovviamente in modo titanicamente molto più imparagonabile ed esponenziale nell'uso della poesia, della musica, delle emozioni profonde e ancestrali che la musica ci provoca, dell'uso del palcoscenico, della sua fisicità, della sua enorme comunicabilità, che a differenza della mia, passa assolutamente attraverso la sua persona e personalità, non solo perché si racconta in prima persona da 25 anni e non a caso oggi parla a 60 e più milioni di persone in uno stadio emozionandole ad ogni sua parola. Io però comunico in modo sideralmente opposto anche se spinto delle stesse urgenze e motivazioni (e oso dire) anche comunioni di vedute. Lui vive sotto i riflettori, io nel silenzio della realizzazione di un film. Io parlo solo con la mia troupe e poi sarà il film che parlerà per me. Anche grazie alle mie produzioni americane, i miei film sono oggi conosciuti in tutto il mondo".
Infine: "Il popolo di Twitter, quando è sofisticato, non ha il tempo di esprimersi in 140 caratteri e quando è becero e volgare riflette l'Italia che i nostri politici hanno costruito e portato attraverso una televisione controllata e in grandissima parte assai lacunosa per quanto riguarda l'informazione nelle case degli italiani. Tra alcuni miei TW followers (non parlo nè di vip ma dell'esatto contrario) che mi dispiace aver dovuto lasciare - ma potranno raggiungermi, se vorranno -sulla mia pagina facebook - e in cui ho trovato semplicità, affinità ben lontane da quella piazza medievale che ho prima citato. Tornando a Twitter, il cinismo, il disincanto, la pigrizia, il lassismo, l'ignavia che vi si incontra è a mio personalissimo parere, l'esatto specchio della situazione attuale dell'Italia. Questa attitudine va estirpata. Bisogna pensare al futuro, a fare, a costruire, a migliorare, ad amare quello che si fa. Questo branco pronto per disperazione a gettarsi su chi inciampa è ciò che ci rende piccoli in questo momento storico. Noi siamo un popolo grande! uno dei più grandi mai esistiti nella storia dell'uomo. Non dimenticatelo mai".