ACCUSANO E POI RITRATTANO

MUSE, smentito pagamento di tangenti

Il leader della band aveva detto di aver risolto col denaro le difficoltà logistiche ed organizzative del tour romano. Ma il promoter italiano della band, Vivo Concerti, rettifica: "Nessun tentativo di corruzione"

30 Lug 2013 - 08:03
 © Ufficio stampa

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Il tour dei MUSE gira il mondo e strega i fan anche con gli effetti speciali. La band si è esibita all'Olimpico di Roma e all’Olimpico di Torino il 28 e il 29 giugno ma il leader Matt Bellamy ha rivelato: "Ovunque andiamo ci sono problemi organizzativi - ha detto al The Sun -. A Roma abbiamo dovuto corrompere delle persone pagandole migliaia di euro solo perché potessimo usare i fuochi d'artificio". Poi la smentita del promoter italiano del gruppo.

Il cantante ha ammesso che andare in giro con uno show così mastodontico non è facile e ogni volta tutto il team si deve scontrare con la burocrazia. "Abbiamo commercialisti e avvocati che discutono ogni volta con amministratori locali, polizia e promoter. - ha continuato Matt - A Roma abbiamo dovuto chiamare anche l'Ambasciata Britannica per poter parlare con qualche funzionario e risolvere i problemi. Portare uno spettacolo così in giro per il mondo è una cosa grossa, e dannatamente costosa, per giunta. Tanto costosa che non avete idea!". Sicuramente le dichiarazioni faranno discutere e c'è da scommettere che la questione non si chiuderà qui tra innocentisti e colpevolisti.

La replica del promoter italiano Vivo Concerti
- "Non c'è stato alcun tentativo di corruzione in riferimento ai loro concerti in Italia - si legge nella nota diffusa dal promoter italiano dei MUSE, Vivo Concerti - Sono state pagate le tasse previste per il lavoro fatto da tecnici e ingegneri esterni all'organizzazione per ottenere i necessari permessi dalle autorità locali. Questo - si legge ancora nella dichiarazione - riguarda anche i fuochi di artificio e i certificati di sicurezza in linea con gli standard adottati per tutti i gruppi che si esibiscono in Italia, in aggiunta ai certificati già approvati dalle autorità negli altri Paesi europei dove i Muse si sono esibiti quest'estate".

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