EMOZIONI FORTI

Mostra di Venezia, un'edizione a tutto eros

Si attendono emozioni forti da alcune pellicole in concorso, in particolare "The Canyons" e "Moebius"

26 Ago 2013 - 10:19
 © Tgcom24

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Tra gli ingredienti della 70.ma edizione della Mostra del cinema di Venezia, che inizierà tra poco più di una settimana, l'eros rivestirà una parte importante. I due film più forti - da questo punto di vista - dovrebbero essere "The Canyons" di Paul Schrader e "Moebius" di Kim -Ki-Duk. Ma altri titoli promettono emozioni, senza dimenticare il documentario dedicato all'arte di Tinto Brass, "Istintobrass".

Quello che terrà banco sul grande schermo veneziano sarà l'eros declinato secondo le sue molteplici forme. Quelle più classiche seduttive, quelle che contemplano scene di violenza, storie legate al mondo della prostituzione, e scene persino qualche scena hard.

Il film di Paul Schrader, regista di "American Gigolò", è un thriller erotico affidato all'anima tormentata di Lindsay Lohan. In Rete sono già apparsi alcuni estratti in cui l'attrice si mostra generosamente nuda. Se non bastasse la presenza della Lohan si può aggiungere la firma di Bret Easton Ellis ("American Psycho") per la sceneggiatura, la partecipazione del dive dell'hard James Deen e le voci su una scena che vuole la Lohan in piena crisi alcolica prima di girare una scena di sesso con tre uomini.

Il coreano Kim Ki-Duk, con il suo "Moebius", metterà a dura prova la resistenza degli spettatori con una scena di evirazione e una d'incesto. Il sistema di rating usato in Corea del Sud (KMRB) ha costretto il regista a tagliare 21 scene per un totale di 80 secondi rimossi. Nel mirino, in particolare, le sequenze dei "rapporti sessuali tra la madre e il figlio e l'evirazione dell'organo sessuale".

Altri film della rassegna comunque hanno le carte in regola per lasciare il segno. Come "Je m'appelle Hmmm", di Agnes B., esordio alla regia della stilista francese, incentrato su una storia di incesto e redenzione che vede protagonista Ce'line, bambina di undici anni. Oppure "Eastern boys" del regista francese Robin Campillo, uno spaccato sulle vite di alcuni ragazzi dell'Est trasferitisi a Parigi, tra prostituzione e tentazioni varie. Siamo a Parigi, Gare du Nord.

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