Camera ardente per l'esponente del teatro popolare milanese poi al Famedio del Monumentale
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Il re della scena popolare milanese, Piero Mazzarella, si è spento all'età di 85 anni. Originario di Caresana, in provincia di Vercelli, Mazzarella si è trasferito con la famiglia a Milano. L'attore ha fatto del dialetto milanese un segno della propria carriera che si è snodata non solo a teatro, dove è stato apprezzato da Strehler, ma anche in tv e in radio. Allestita la camera ardente al Piccolo Teatro di Milano poi la cremazione.
Una piccola folla commossa di gente di teatro e rappresentanti dei cittadini, dall'assessore alla cultura del Comune Filippo Del Corno al presidente della Provincia Guido Podestà, ha accolto il feretro di Piero Mazzarella al Piccolo Teatro, dove p stata allestita la camera ardente per l'attore scomparso ieri a Milano a 85 anni e al quale la città ha già riservato un posto tra i grandi al Famedio del Monumentale.
All'ingresso della storica sala di via Rovello è stato posto il manifesto di 'Vecchia Europa' di Delio Tessa, lo spettacolo che lo vide protagonista nel 2004. Ma la famiglia del Piccolo, guidata da Sergio Escobar, se lo ricorda ancora in scena nella Scatola Magica nel 2010 con 'Bertoldo in lingua e in dialetto' e mattatore di un animato laboratorio teatrale al Politecnico.
Fino allo scorso anno, quando calcò per l'ultima volta le scene al Franco Parenti, Mazzarella era ancora in attività eppure "dopo 60 anni sul palco era un po' amareggiato dal non lavorare - racconta il figlio Paolo - gli mancava la quotidianità del teatro, era la sua vita, cui lui ha dato tutto". E che ora lo ringrazia "con una bella mobilitazione, dal Comune al Piccolo e al Parenti, che è segno di un affetto che non è mai mancato" e che si manifesta anche nell'annuncio fatto dal Comune alla famiglia di un posto al Famedio del Monumentale, prima la cremazione che per volere della famiglia avverrà in forma privata. Mazzarella si è spento all'ospedale San Raffaele di Milano, dopo essersi sentito male intorno alle 5 di mattina ed è stato immediatamente portato al pronto soccorso. Al suo fianco, la seconda moglie e i figli.
ULTIMI ANNI TRA LE DIFFICOLTA' - Negli ultimi tempi l'attore versava in condizioni economiche disagiate tanto che si era aperto un dibattito per la pensione Bacchelli. Mazzarella abitava a Milano 2: "Sono venuto qui alla fine degli anni Settanta perché c'era un signore, e c'è ancora, che mi aveva chiamato nella sua televisione. - aveva dichiarato in una intervista a Il Corriere della Sera - Allora lavoravo tutto il giorno a Telemilano, dalle 9 del mattino alla sera. Ero ben pagato, ben considerato. La mamma di Berlusconi era una mia grande ammiratrice, una donna simpatica, una volta le ho regalato un Ferravilla e lei era stata felicissima. Adesso con Berlusconi non abbiamo più rapporti ma so che mi vuole bene: non toccatemi il Piero!, dice".
PISAPIA: "GRANDI DOTI UMANI E ARTISTICHE" - Piero Mazzarella "con grande maestria e allo stesso tempo con grande naturalezza, sapeva far ridere e commuovere, sapeva arrivare al cuore del pubblico in maniera semplice ma con messaggi profondi". Con queste parole il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha ricordato l'attore. "Uno dei più grandi protagonisti del teatro italiano - ha aggiunto - un artista che ha regalato al pubblico 242 commedie che con grande orgoglio, come lui stesso ricordava, sapeva ancora tutte a memoria". Pisapia ha ricordato come, nel 1974, il sindaco Aniasi conferì a Piero Mazzarella la Medaglia d'Oro di Civica Benemerenza. Mazzarella "ci ha sempre mostrato le sue grandi doti di attore - ha concluso il sindaco - ma anche quelle qualità umane tipicamente milanesi".