L'opera della sua ultima fase eseguita dal Circuito lirico lombardo
© Ufficio stampa
Per la gelosia ossessiva e gli omicidi legati a essa è un momento caldo. Basta prendere un quotidiano per leggere almeno di un caso al giorno del così chiamato femminicidio. "Uccide la compagna e poi si suicida", è uno dei titoli che spesso riempie le pagine di cronaca nera. Sembrerebbe un tema nuovo, dovuto a nuovi tipi di relazione, alle tecnologie, all'emancipazione femminile e chissà forse anche alla crisi; ognuno dà la sua opinione. Ma in realtà il femminicidio ha radici ben più antiche, congenito com'è nell'indole umana. Ce lo conferma la letteratura. L'Otello, di Shakespeare, poi ripreso dal grande maestro italiano Giuseppe Verdi, ad esempio. Un tema antico, ma anche attualissimo, che sarà messo in scena dal Circuito lirico lombardo per celebrare l'anniversario (il 200°) del compositore emiliano dal 29 al 30 ottobre, al Teatro Arcimboldi, di Milano.
L'opera, divisa in 4 atti e diretta da Stefano De Luca, è il lavoro più moderno del grande maestro di Busseto (Parma). Infatti le parti recitate grazie all'azione verdiana sono state caricate di potenza attraverso la musicalità drammatica. A tal punto che L'Otello è stata definita un'opera wagneriana.
Il luogo del racconto è Cipro mentre la storia narra le vicende del perfido Jago, alfiere di Otello, il generale della Repubblica veneziana che uccide accecato dalla gelosia la moglie, Desdemona, e poi scoperto l'inganno si suicida.
Da Shakespeare, a Verdi, a Welles: il tema della gelosia, dell'inganno, delle debolezze e dei limiti umani sono magma creativo per gli animi sensibili di ogni epoca. Dal 27 al 29 ottobre saranno trasposti all'Arcimboldi per celebrare un grande maestro del passato e allontanare i deliri di ogni malessere umano appagando occhi, udito, cuore e mente attraverso la cultura.