Brani che parlano della società di oggi ma anche di amore a tutto rock
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Luciano Ligabue per il decimo album della sua carriera "Mondovisione" (12 brani inediti e 2 strumentali in uscita il 26 novembre) ha deciso di abbandonare le atmosfere "tirate" elettroniche di Corrado Rustici che curò il precedente "Arrivederci, Mostro!". Scelta azzeccata perché questo nuovo lavoro dal puro gusto rock si riallaccia a quelli che possiamo considerare i migliori della sua carriera "Ligabue", disco d'esordio del 1990, e "Miss Mondo" del 1999.
E' anche grazie al nuovo produttore e amico, visto che suona nella stessa band, Luciano Luisi che Ligabue offre un sound più immediato, acustico con predilezione per batteria e chitarra elettrica. Da segnalare il folk in "Per sempre". Testi squisitamente intimi che spaziano dall'indignazione politica e sociale ("Il muro del suono" e il primo singolo "Il sale della terra") per poi toccare le corde più intime dell'amore nel pieno del suo sviluppo (il secondo singolo "Tu sei lei", "La neve se ne frega") e nella conclusione ("Il volume delle tue bugie"), il dolore affrontato e metabolizzato in Emilia Romagna ("La terra trema, amore mio") e nel cuore ("Ciò che rimane di noi"). A chiudere il disco c'è la speranza che il rocker non abbandona mai in "Sono sempre i sogni a dare forma al mondo", uno dei brani più belli del disco.
Insomma siamo in presenza di un Ligabue al massimo della forma e con tanta voglia di esporsi come non mai. E se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sull'anima rock di Ligabue, ascolti il tiratissimo "Con la scusa del rock 'n' roll", che chiude il trittico iniziato con "Sogni di rock 'n' roll" e "In pieno rock 'n' roll".