Tra musica e politica

Ligabue attacca: "Nessuno paga per la crisi"

Svolta sociale in "Mondovisione" che uscirà il 26 novembre

22 Nov 2013 - 15:37

Luciano Ligabue rompe il silenzio discografico durato oltre tre anni da "Arrivederci, Mostro!" per lanciare "Mondovisione", il decimo album di inediti in uscita il 26 novembre. Non si parla solo d'amore ma anche di speranza e riflessioni sulla società e politica con avvocati che brindano "sentendosi Dio". "Nessuno ha pagato per la carestia che c'è in Italia", denuncia il rocker.

Ne "Il muro del suono" sembri non gradire la situazione politica-giudiziaria, che succede?
Lo canto nel brano "chi doveva pagare non ha mai pagato" e "avvocati che alzano il calice al cielo sentendosi Dio". Non potevo certo prevedere i fatti di cronaca degli ultimi tempi. Ma è sotto gli occhi di tutti la crisi mondiale che continua ancora oggi. Non c'è chi ha pagato per la carestia prodotta in Italia e il sistema giudiziario ha problemi che sono sotto gli occhi di tutti.

Una fotografia impietosa...
Andreotti è diventato famoso per una frase, che poi non era sua, "il potere logora chi non ce l'ha" ma credo che il potere logora e basta per le persone. C'è gente che ha paura di perdere la poltrona. Negli ultimi anni c'è stata una sfilata di mostri...

Come mai ti sei esposto così tanto?
Ho dato voce ad uno sfinimento in generale, in passato ho cercato di essere a volte vago, altre volte lontano dalla cronaca perché penso che invecchi le canzoni. Stavolta non ce l'ho fatta. Passo per riservato ma di me ho raccontato tutto dalla mia separazione ai giorni nostri. Oggi se sembro più diretto, credo solo di essere riuscito a comunicarlo meglio

Come affronti il peso della responsabilità di quello che canti?
Rimango a bocca aperta quando la gente canta le canzoni all'unisono. Mi chiedo come è possibile che ricordino a memoria tutte le parole. E' ovvio che hanno un potere enorme ma rimangono canzoni. Il fatto che si cerchi nei brani quello che la politica e in parte la religione non danno è faticoso anche per me, per le responsabilità che comportano.

Il produttore di Tiziano Ferro e Giorgia, tra gli altri, Michele Canova a Rolling Stone ha detto: "L'Italia non è rock, è pop". Sei d'accordo?
E' vero, l'Italia non è una Paese rock. Mi risulta ci siano degli appassionati di rock, alcuni hanno usato quel genere. Io sono appassionato di musica rock e avevo l'urgenza di comunicare. Di certo la tradizione rock in Italia è stata "derivativa".

Il prossimo anno Ligabue tornerà negli stadi italiani con “Mondovisione Tour - Stadi 2014”, a quasi 4 anni dall’ultimo tour negli stadi. Tra le date il 30 e il 31 maggio allo Stadio Olimpico di Roma e il 6 e il 7 giugno allo Stadio San Siro di Milano, passando per lo Stadio Massimino di Catania l'11 e il 12 giugno (Info www.fepgroup.it.)

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