Il leader dei Marlene Kuntz, al Medimex di Bari, a confronto con Emis Killa sulla rivoluzione digitale nel mondo della musica
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"Gli album? Oggi si fanno per far parlare di sé nella speranza poi di suonare dal vivo". Parola di Cristiano Godano, leader dei Marlene Kuntz, protagonista al Medimex di Bari, di un dibattito sulla rivoluzione digitale della musica insieme a Emis Killa. "Ormai siamo nella fase dell'accettazione, ma non troverò mai giusto che la musica sia gratis".
Un rapper dell'ultima generazione, che con internet ci è cresciuto e lo ha pure usato come mezzo per trovare popolarità, e un rocker indie, solo di qualche anno più maturo, quel tanto dall'aver subito l'avvento della Rete nel mondo musicale. "Io l'ho sentito sempre come un problema - ha spiegato Godano -, tanto che all'epoca della polemica dei Metallica contro Napster, ho sempre pensato che avessero ragione i Metallica. Allora non lo dissi perché avrei rischiato il linciaggio ma oggi posso fare coming out".
Il digitale, il download, la pirateria. Tutte cose che sono arrivate sul mondo musicale come un treno in corsa, spazzando certezze e... grosse fette di mercato. Una rivoluzione che ha influito non poco anche sul morale degli artisti. "C'è stato un momento di down tremendo - ha rivelato il cantante -. Per un periodo mi è capitato di trovarmi in studio a lavorare a un album essendo davvero scoraggiato. Non è facile mettere entusiasmo quando sei lì che lavori per mesi, cercando di dare il massimo, e sai che ci sarà qualcuno che si prenderà la tua musica gratis e verrà pure a darti dello stronzo dopo aver ascoltato dieci secondi in streaming".
Altro discorso per Emis Killa, per il quale la Rete è stato prima di tutto uno spazio di autodeterminazione e libertà nel quale affermarsi. "Il rap non aveva nessuno spazio nel circuito mainstream - ha detto -, quindi per noi è stato utile per emergere". Dopo la botta iniziale anche Godano e i Marlene Kuntz hanno capito che era il caso di rialzarsi e sfruttare il nuovo mezzo e la tecnologia per quello che potevano dare. "Sull'ultimo album abbiamo lavorato due anni - ha raccontato -, continuando a postare messaggi via social per creare l'attesa, far parlare. Perché ormai gli album non vengono fatti per essere venduti, ma per far parlare sperando poi di poter suonare dal vivo".
Quindi passata laora la fase è passata da quella dello scoramento a quella del "ben venga". Ciò non significa che Godano sia ora un fan della Rete per quanto la utilizzi. "Non ho niente contro questa rivoluzione - ha ammesso -, uso internet, non sono certo un conservatore passatista. Certo se fosse avvenuta dieci anni prima e avessimo ottenuto successo con i vecchi parametri, oggi sarei più tranquillo". Emis Killa sottolinea un altro problema. "Ai giorni nostri si consuma tutto velocemente, i fan scaricano, ascoltano e dopo due mesi che è uscito un album ti vengono a chiedere quando pubblicherai il prossimo...".