spettacolo

Oreste-Bruni in grottesca tragedìa

"Sdisorè" di Testori all'Elfo di Milano

04 Giu 2004 - 15:20

L'Oreste vendicatore del padre Agamennone ucciso dalla madre, Clitemnestra, e dall'amante di lei Egisto, diventa clown nella rilettura testoriana dell'Orestea, "Sdisorè", rimessa in scena quest'anno al teatro dell'Elfo a Milano. E Ferdinando Bruni, che lo interpreta in uno scenario da circo di paese con sipari intercambiabili tutti accesi dal rosso sangue, racconta la sua tragedia nella inimitabile lingua testoriana.

Il titolo dell'opera, una delle grandi tragedie riscritte dall'artista lombardo scomparso dieci anni fa, Sdisorè appunto, è una storpiatura del titolo originale di Eschilo. E Bruni, un vulcanico Oreste brianzolo di ritorno alla sua città per vendicare la morte del padre Agamennone, re di Argo, ad opera della madre, la regina Clitemnestra, e dell'amante di lei, Egisto, dà voce all'eroe in quell'idioma inventato dall'autore, che unisce in una lingua sconosciuta e al tempo stesso altamente espressiva, italiano e latino, greco antico e spagnolo, tedesco e inglese.

Una cascata di parole a tratti incomprensibili che Bruni riesce a interpretare con una gestualità e una mimica che regalano significati a un parlare denso, ma volutamente criptico. I toni melodrammatici si intrecciano a quelli tragici, il grand guignol va a nozze con il comico, la grandiosità dell'opera eschilea si cala in una quotidianità grottesca ambientata nella cornice della Brianza's tragedy.

E su una scena vestita con colori sgargianti, fumettistici e horrorifici contemporaneamente, Bruni porta l'itinerario testoriano dell'eroe Oreste. Che da orgoglioso vendicatore (raccapricciante la scena in cui mette in atto, quasi come una macabra danza, l'uccisione della madre), rifiuta il plauso e la riconoscenza del popolo di Argo dopo il suo delitto e diventa un matricida bisognoso di perdono, "anzo, perdoòn! Perdon, doòn, perdon, doòn, perdon, doòn! 'M'el campanon d'intrega Slombardia, 'm'el campanon de calpistata ghiovinezza mia!".

Straordinario il cantastorie Bruni nella trasformazione scenica che fa del baldanzoso Oreste alla ricerca del sangue che laverà l'onta del padre ucciso il nuovo, disincantato personaggio che realizza di aver ucciso una assassina, "eppur mutter de me; mutter, capischi te? mutter, muttéra, proprio como dir muglièra".

E così la colorita, irriverente, scanzonata sagra di paese con cui si era aperto il grande spettacolo diventa il malinconico scenario di un percorso umanissimo e conturbante. I colori delle figure disegnate sullo sfondo perdono smalto, i fumettistici scenari da teatro di strada si svuotano di significato. E tutte le luci si concentrano sul clown triste che getta la maschera di orrori indossata sulla scena, quella di eroe, quella di assassino e di vendicatore, per trasformarsi in un Oreste che valica i tempi della storia e dello spazio e diventa uno di noi.

SDISORE' di Giovanni Testori
Regia Francesco Frongia
Musiche originali di Filippo Del Corno
Fabio Barovero alla fisarmonica
Luci di Nando Frigerio
Produzione Teatridithalia

Al Teatro dell'Elfo, via Ciro Menotti 11, fino a domenica 6 giugno
Feriali ore 20.45, domenica ore 16
Per informazioni telefonare al numero 02-266.811.66 / 02 71.67.91

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri