Cieco sin da bambino, aveva 73 anni
Ray Charles, una leggenda della musica, è morto a causa di gravi problemi al fegato. Lo ha annunciato il suo portavoce, Jerry Digney. Il cantante, che seppe fondere gospel e blues in canzoni straordinarie, come la popolarissima "What'd I Say" o la tenera ballata "Georgia on my Mind" aveva 73 anni. E' morto nella sua villa di Beverly Hills, circondato dalla famiglia e da amici. In autunno uscirà "Ray", il film sulla sua vita.
La storia di Ray Charles è ricca di paradossi, un simbolo del sogno americano. Nato povero a Albany in Georgia, nel Sud ancora segregato, era rimasto orfano a 15 anni ma da adulto era diventato miliardario. Aveva raggiunto il successo superando la tragedia della cecità e l'industria del disco ne aveva decretato il trionfo premiandolo con 12 Grammy, nove dei quali tra 1960 e 1966. "Sono nato con la musica dentro di me. E' la sola cosa che conosco", aveva scritto l'autore di 'Hit the Road Jack' e 'I can't stop loving you' nella autobiografia 'Brother Ray' del 1978.
Charles aveva perso la vista gradualmente da bambino. A sette anni era rimasto cieco. Aveva imparato il braille, scoperto la matematica, intuito la correlazione tra matematica e musica. La sua ultima apparizione in pubblico risale al 30 aprile accanto a Clint Eastwood : la città di Los Angeles aveva decretato monumento nazionale gli studi del cantante costruiti 40 anni fa nel centro della metropoli.