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Alla ricerca di aziende... stupide

Ecco gli errori di 20 anni hi-tech

25 Giu 2004 - 13:24

Prendiamo in esame le più grandi aziende hi-tech: c’è un solo elemento che fa la differenza tra il successo e il fallimento. Questo fattore è la stupidità. Le società di maggiore successo risultano essere quasi sempre meno stupide dei loro concorrenti. Come diceva Forrest Gump: “Stupido è chi lo stupido fa”. E allora se volete saperne di più sui clamorosi disastri nell’industria dell’hi-tech non potete non leggere “Alla ricerca della stupidità”. Un manuale riservato non solo agli “addetti ai lavori”, ma rivolto a chiunque voglia avere una panoramica del settore.

Oltre 20 anni di errori ripercorsi riprendendo ironicamente il manuale “Alla ricerca dell’eccellenza: le azioni delle aziende meglio gestite”, pubblicato negli anni Ottanta in America. La tesi di fondo è semplice: “Le aziende eccellenti promuovono una cultura aziendale nella quale fiorisce il successo. Un’eccellente cultura aziendale significa amore per i clienti, amore per i dipendenti, amore per i prodotti dell’azienda, amore per l’azienda stessa. In questo modo Alla ricerca dell’eccellenza opera come equivalente aziendale del Kamasutra”.

Il volume ebbe un incredibile successo e gli addetti al settore hi-tech seguivano come fosse Vangelo regole e consigli del libro made in Usa. Eppure, nonostante dispense, corsi e seminari, le aziende continuavano a fare sciocchezze. Col passare del tempo arrivò il peggio: le società che erano citate nel libro come aziende eccellenti cominciarono a fare clamorosi disastri…

Volete conoscere questi clamorosi disastri tecnologici? In poco meno di 300 pagine troverete documentati i peggiori esempi di fallimenti hi-tech, rigorosamente dettagliati attraverso le diverse strategie. La colpa, il più delle volte, pare essere degli alti funzionari marketing, incapaci di rispondere alle esigenze del mercato. E il risultato è stato il lancio di prodotti scadenti.

Una lettura cruda e particolareggiata, che fa sorridere il lettore di fronte alle stupidaggini legate a “codici troppo puri” e “programmi troppo scadenti”. Secondo l’autore, come nella selezione darwiniana, l’azienda che sopravvive e macina profitti è quella che “commette il minor numero possibile di errori fatali”. Nel simpatico volume c’è anche l’analisi di Microsoft, il cui “unico grave errore è stata la graffetta parlante di Office”…

Barbara Songia

 

Alla ricerca della stupidità
Merrill R. Chapman
Pagine 320, 12,80 euro
Mondadori Informatica

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