Nata a Milano, aveva 70 anni
Dopo una lunga malattia, è morta in un clinica sul lago di Lecco la cantante Betty Curtis. Nata a Milano nel 1936, Betty Curtis, all'anagrafe Roberta Corti, fu una delle prime "urlatrici", voce fra le più note degli anni '50 e '60 nella musica leggera italiana. Vinse il Festival di Sanremo, manifestazione alla quale prese parte più volte da protagonista, nel 1961 in coppia con Tajoli con la canzone "Al di là".
Scoperta musicalmente da Teddy Reno, Betty Curtis ebbe nel Festival di Sanremo uno dei suoi palcoscenici preferiti. Il debutto fu nel 1959 con la canzone "Nessuno" in coppia con Wilma De Angelis. L'anno successivo ritornò con "Amore senza sole" in coppia con Johnny Dorelli e con "Non sei felice" assieme a Mina. Sempre al Festival si presentò con Petula Clark nel 1965 con "Invece no". La sua ultima partecipazione a Sanremo è del 1967 con "È più forte di me". Tra i suoi successi "Una marcia in fa", "Nessuno" e "Chariot".
WILMA DE ANGELIS: "ERAVAMO MOLTO AMICHE"
"Per me è stata una notizia tremenda, eravamo molto amiche, Betty era una grande, davvero. Negli anni '60 Betty vendeva milioni di dischi, era la più famosa tra noi, una star", così Wilma De Angelis, commenta la notizia della morte di Betty Curtis.
"Ho saputo della morte di Betty dal marito che le è stato accanto fino all'ultimo, insieme con il figlio - racconta De Angelis - Betty era da tempo malata e aveva lasciato il mondo dello spettacolo. L' ultima volta che abbiamo lavorato insieme in televisione fu lo scorso anno, ospiti di Fiorello, c'era anche Carla Boni. Prima lei era scettica sul partecipare o meno, si sentiva stanca, ma poi la convinsi e alla fine fu felice di quel ritorno in Tv".
"A Sanremo - ricorda ancora Wilma - debuttammo insieme nel '59 con la canzone Nessuno, che fu un successo, poi lei vinse nel '61 e tornò tante altre volte al Festival, sempre con successo".
TONY DALLARA: "LEI LA PRIMA URLATRICE"
"Si porta via un pezzo del mio cuore... eravamo amicissimi, - dice Tony Dallara - era una donna straordinaria, bella e buona, una grandissima professionista con una voce unica. Io fui il primo urlatore e lei la prima urlatrice"
"Occorre dire che Betty non è mai stata trattata secondo il suo reale valore - aggiunge il re degli urlatori della musica leggera italiana - Del resto in Italia chi è buono, chi non sgomita, viene sempre lasciato un poco da parte. E lei era sempre disponibile, gentile con tutti, si può ben dire che era la cantante del popolo".