spettacolo

Sandrelli:Facciamo ridere pensando

A Milano in scena "Col piede giusto"

02 Nov 2009 - 10:26

Un parlamentare brillo travolge e uccide con la sua macchina un uomo, scappando senza soccorrerlo. La vedova, con la vita stravolta, si vedrà poi offrire un risarcimento in denaro. E' questo il tema di "Col piede giusto", in scena al Teatro San Babila di Milano dal 3 novembre. "Il vero punto della vicenda - dice la protagonista Amanda Sandrelli a Tgcom - è la mancanza di assunzione di responsabilità che affligge la nostra società".  

La nuova commedia scritta e diretta da Angelo Longoni prende spunto da quella che è una vera e propria piaga sociale (ventimila pirati della strada ogni anno investono, feriscono o uccidono e poi scappano) per parlare di una mancanza di assunzione di responsabilità più ampia. "I personaggi - spiega la Sandrelli - in vari modi, rappresentano un po' questo. Alcuni sono di una classe sociale alta, politici. Io invece sono la moglie del morto, una romana coatta molto indurita dalla vita e molto ringhiosa. Tutto quello che avviene fa sì che emergano le meschinità e i difetti che caratterizzano tutti, trasversalmente".

Questo tipo reato, nuovo in dimensioni così ampie, è emblematico dell'inaridimento di valori della nostra società.
Il problema sta nell'esempio delle classi più alte, che non è sempre eccellente, e in un senso della giustizia che in questo Paese è difficile mantenere, perché dovrebbe basarsi sulla punibilità dei reati. Quando spesso vedi che ciò non accade e anzi sono i furbi a farla franca a dispetto degli onesti, è facile che questo modo di agire si diffonda e molto più difficile che qualcuno si prenda le proprie responsabilità.

Qual è lo scopo dello spettacolo?
Per scariscarsi la coscienza si ricorre alla scusa tremenda del "lo fanno tutti". Questo è uno dei meccanismi che invece di innescare un circolo virtuoso ne innesca uno vizioso. Questa è una commedia e quindi si ride molto ma secondo me lo si fa amaramente. Perché quello che scatena la risata sono i propri vizi, le proprie debolezze. Riderci sopra può essere il modo migliore per accettarle e pensarci.

Questa era anche la ricetta della commedia all'italiana, anch'essa andata disgregandosi...
Io trovo che il teatro sia una bella soluzione. E' uno dei luoghi ancora abbastanza liberi, dove il contatto è diretto. Ci sono dei momenti in cui parli direttamente al pubblico e lo senti. Ti rendi conto che è importante, pur senza farla troppo lunga con quelle cose da "rotture di palle" infinite. Il teatro deve principalmente divertire, ma se lo fa facendoti pensare vuole dire che c'è ancora un po' di speranza.

(nella pagina seguente Amanda Sandrelli parla della sua esperienza sul set con sua mamma Stefania)

Con questo spettacolo prosegue la vostra collaborazione con Angelo Longoni. Avete trovato un perfetto canale di comunicazione?
Siamo cresciuti insieme. Sono più di dieci anni che ci frequentiamo, professionalmente e non. E' bello cercare di creare un ambiente di lavoro dove collabori con persone che condividono il tuo punto di vista, che la pensano come te. Aver coltivato gli stessi interessi, aver fatto un percorso comune, fa si che poi ti venga voglia di progettare. Ora che siamo un po' più maturi possiamo permetterci di farlo.

A proposito di percorsi comuni, ancora una volta in scena con te c'è tuo marito, Blas Roca Rey.
Questo è un lavoro in cui condividi tante cose, in cui la confidenza è molto importante. E' meglio partire da dieci piuttosto che da zero. In più io e Blas artisticamente ci piacciamo molto. Facciamo anche cose separate perché fare tutto insieme potrebbe essere un problema, ma quando ci ritroviamo in scena è sempre un piacere, una delle parti gioiose della nostra vita insieme.

Restando in tema famigliare, sei stata diretta da tua mamma Stefania Sandrelli in "Christine Cristina", il suo primo film da regista. Che effetto ti ha fatto?
E' stato stupefacente vedere come si divertisse nonostante dirigere il suo primo film in genere sia una cosa che ti nevrotizza. Lei invece era contenta, esattamente come è sempre. Un bravo regista in fondo è una mamma: ti deve guidare, voler bene, guardare con amore e tirare fuori il meglio di quello che hai. Per questo essere diretti da lei è stato quasi naturale. 

Insomma, tutto facile...
Sì, a parte la fatica fisica. Fare un film in costume come quello è meraviglioso ma molto faticoso. In più le prime due settimane io stavo in teatro con "Col piede giusto" a Roma e di giorno giravo. Quindi di giorno ero una poetessa medievale e alla sera mi trasformavo in una coatta romana... Un allenamento molto faticoso ma comunque divertente.

Massimo Longoni

PER INFORMAZIONI
Teatro San Babila
Piazza San Babila - Milano
Tel. 02795469 - 0276002985
www.teatrosanbabila.it

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri