L'accusatore dell'attrice parla per la prima volta al New York Times
Jimmy Bennett rompe il silenzio e parla del caso che lo ha visto coinvolto con Asia Argento: "Mi vergognavo e avevo paura, ero minore al tempo degli eventi e ho cercato di ottenere giustizia in un modo che per me aveva senso perché non ero pronto a affrontare le conseguenze del fatto che la mia storia diventasse pubblica". Questa la dichiarazione rilasciata al New York Times, dal 22enne che ha minacciato di portare in tribunale Asia Argento.
Bennett ha spiegato di non aver parlato "negli ultimi giorni e ore" perché si vergognava e aveva paura di dover far parte di una narrativa pubblica. Ha aggiunto che quando in ottobre Asia Argento è uscita allo scoperto raccontando le violenze subite da parte di Harvey Weinstein, il suo trauma "è tornato in superficie nel momento in cui lei diventava una vittima".
"Molti uomini e donne di coraggio hanno raccontato le loro esperienze. Io apprezzo il loro coraggio. Inizialmente non ho parlato della mia storia preferendo gestirla in privato con la persona che mi aveva fatto un torto", ha detto Bennett. Jimmy ha aggiunto che all'epoca credeva che ci fosse ancora "un pregiudizio nella società" per un uomo che si fosse trovato nella sua situazione: "Non penso che la gente avrebbe capito quell'evento visto dagli occhi di un teenager".