Fotogallery - Asia Argento posa tutta nuda e infiamma i social
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L'attrice e regista si confessa a cuore aperto tra carriera e vita privata
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A giugno Asia Argento ha festeggiato i suoi primi tre ani da sobria. Ora l'attrice e regista, in una lunga intervista a "Sette", il magazine del Corriere della Sera, si confessa a cuore aperto tra vita privata e carriera, tra infanzia e dipendenza da alcol e droghe, parla del padre di sua figlia Anna Lou, Morgan, e dell'ex compagno Anthony Bourdain, lo chef che si è tolto la vita.
L'attrice è una delle protagoniste del Festival del Cinema di Venezia con "Selon Joy" di Camille Lugan e si apre sulla sua vita privata: "Chi ha una dipendenza vera difficilmente riesce a smettere. Quelli che ce la fanno parlano di grazia: è inspiegabile il motivo per cui alcuni ce la fanno e altri no. La disintossicazione è arrivata dopo la grazia. Chi ha una dipendenza vera difficilmente riesce a smettere. Direi un cinque per cento. E tutti quelli che ci riescono parlano di grazia: è inspiegabile il motivo per cui alcuni ce la fanno e gli altri no. Per ora ce l'ho fatta. Ho molta paura di tornare dov'ero. Ma mi impegno molto attraverso pratiche quotidiane, come la meditazione, per non ricaderci. Quarantacinque minuti, un'ora: ogni mattina. Perché la mia naturale condizione sarebbe di andare verso il buio. Le voci, i pensieri parassiti: una sorta di vergogna che ho sin da piccola, un senso di spavento quando devo stare in mezzo agli altri".
Asia in questi anni ha dovuto affrontare tanti dolori e lutti, come quello del suo compagno, Anthony Bourdain, che ha scelto di andarsene: "Il dolore non passa, ci si convive. Non sto meglio: ora mi alzo dal letto, ma ci sono dei giorni in cui la sento forte è questa 'assenza più acuta presenza'... Sarei potuta morire mille volte anch'io, per mano mia o di qualcun altro. Ancora una volta, rifiutando l'approccio di mia madre, mi dico che è stato solo il caso. Forse il caso o forse il destino: io non lo so".
Asia risponde anche alle domande su Morgan, al centro di una querelle giudiziaria per stalking: "Marco è una persona malata che ancora non ha iniziato un cambiamento... Pasolini, dipendente dal sesso, l'ha detto meglio di tutti: non sei tu, è come se ci fosse una persona accanto a te che ti dice di fare queste cose. Quando vedo quello che dicevo o facevo prima mi vergogno. Ogni sei mesi c'era una shitstorm: ma non ero io. Gli ultimi fatti legati a Marco sono terrificanti, ma se lui avesse avuto la grazia di desiderare di rimanere pulito non si sarebbe comportato in quel modo. Non lo sto giustificando: anzi forse pagare può essere l'unica cosa in grado di fermare il suo autolesionismo".
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