"Babygirl", le immagini del film scandalo con Nicole Kidman
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Arriva nelle sale il film di Halina Reijn presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, tra gli altri protagonisti Antonio Banderas e Harris Dickinson
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Arriva al cinema il 30 gennaio "Babygirl", il film ad alto tasso erotico presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia e che ha permesso a Nicole Kidman di conquistare la Coppa Volpi. "Sono cresciuta con la passione per i thriller erotici degli anni 90, ma mi restava sempre la curiosità di conoscere la versione del personaggio femminile - dice l'attrice australiana parlando alla Critics Choice Association -. Non mi sono persa un film di Adrian Lyne: hanno una densità incredibile, mille pieghe e strati. 'Nove settimane e mezzo'? Non smettevo di dire: 'wow'. Poi 'Basic Instinct' di Paul Verhoeven o 'Betty Blue' del francese Jean-Jacques Beineix. Sono film che mi attiravano completamente, non mi vergognavo di adorarli. Però mi chiedevo: 'Dov'è la donna in tutto questo? Quale sarebbe la sua storia, come la racconterebbe lei?'".
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Alla luce di questa annosa inquietudine, salire a bordo del progetto low budget di Halina Reijn, una regista di origini danesi piuttosto sconosciuta a Hollywood, è stato un passo naturale: "Volevo essere io stessa la risposta a quella domanda", commenta la premio Oscar per "Le ore".
La Kidman di "Babygirl" una donna impeccabile come ne ha interpretate molte negli ultimi anni: Romy, Ceo di un'azienda di robotica, vive in un lussuoso appartamento a Manhattan, ha vestaglie di seta, camicie di chiffon e gonne a tubino, chioma fulva sempre ben raccolta, un marito artista che la adora (Antonio Banderas) e due figlie teenager che non danno grattacapi. Nella sua vita c'è una sola sbavatura: non è appagata sessualmente. Tutto trova senso quando si lascia andare a una relazione con il giovane e sfrontato Samuel (Harris Dickinson), che è in azienda per uno stage. L'affaire tra i due sconvolge i rapporti di potere, mette a repentaglio tutto e, forse per questo, risulta eccitante e coinvolgente.
"La sceneggiatura mi è arrivata quando ero in Australia durante lo sciopero - spiega la Kidman -; appena abbiamo potuto ci siamo messi a lavorare. Io e Halina abbiamo chiacchierato per ore di segreti, desideri, intimità. Ci siamo ritrovate a dirci: 'Ma dai, anche per te è così?' Si è creato un clima di sicurezza e autenticità che mi ha permesso di donarmi totalmente a questo ruolo, di spingerlo fino al limite", considera la protagonista. La Kidman per questa pellicola si è messa in gioco senza remore, apparendo nuda in alcune scene e interpretando diverse sequenze molto erotiche, anche se all'Adn Kronos ha dichiarato che "gli orgasmi non hanno rappresentato la parte più faticosa della pellicola".
"Romy è una che controlla tutto e, sessualmente, quasi puritana - continua -. Nel corso del racconto, scopre se stessa, fa i conti con il suo desiderio, ammette quello che vuole davvero. In fin dei conti, ha solo bisogno di essere amata per come è, non per come gli altri la vedono". L'attrice aggiunge anche che, sebbene la relazione con il giovane sia centrale nel film, è il rapporto con il marito che l'ha toccata di più. "La longevità di una coppia richiede verità - dice -. Si trova il piacere solo se si abbandonano le maschere e si incontra l'altro in modo autentico, senza aspettarsi che si comporti in un modo particolare. Perché fingere di essere qualcuno o cercare di adattarsi per essere amati? Forse alcune persone possono mantenere questa facciata per decenni, ma alla fine la verità emerge".
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