La commedia scritta da Robert Harling sarà in scena dal 2 al 14 aprile al Teatro Manzoni di Milano
di Antonella Fagà© Ufficio stampa
Barbara De Rossi e Martina Colombari insieme in "Fiori d'Acciaio", commedia profondamente toccante e ispiratrice, scritta da Robert Harling e omaggio alla forza e alla resilienza delle donne. Con le due attrici, sul palco del Teatro Manzoni dal 2 al 14 aprile, altre quattro eroine, Gabriella Silvestri, Alessandra Ferrara, Caterina Milicchio e Cristina Fondi, tutte legate da una indissolubile amicizia e da una sorellanza, che permette loro di superare insieme le avversità della vita.
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"Commedia tutta al femminile", spiega Francesco Bellomo che con Michela Andreozzi ne ha curato l'adattamento teatrale. "E se i fiori rappresentano la grazia, la sensibilità e la capacità di emozionarsi delle donne, l'acciaio ne sottolinea la capacità di resistere e di superare le avversità della vita".
Uno spettacolo in cui si ride, ci si commuove e si piange, come racconta Bellomo. Ambientata nella versione originale di Harling, in un paese della Louisiana, in quella teatrale, giunta alla sua terza edizione, la storia delle sei protagoniste si svolge nel piccolo paese di provincia di Bracciano, "dove si trova tutta una serie di etnie diverse che corrisponde all'eterogeneità delle protagoniste stesse: c'è un'emiliana, una romana, una calabrese e una siciliana...".
La storia si snoda tutta all'interno di un salone di bellezza, ed è qui che si dipana la vita di un gruppo di donne, legate da un'amicizia indissolubile che diviene loro sostegno nelle avversità della vita. Ognuna di loro ha una storia diversa, ognuna con le proprie sfide, sogni e delusioni.
Al centro dello spettacolo c'è la tematica dell'amicizia femminile come pilastro capace di sostenere le protagoniste nei momenti più difficili della vita, dalla malattia alla perdita, dalla maternità alle sfide professionali. L'interazione tra le donne evidenzia come la solidarietà, l'ascolto e la comprensione reciproca siano elementi trasformativi, capaci di guidare ognuna verso la propria resilienza e forza interiore.
"Fiori d'acciaio" non è quindi solo un omaggio alla resilienza e alla forza femminile, ma anche una riflessione sull'importanza dell'amicizia e del sostegno reciproco, una sorta di manifesto dell'empowerment femminile, che si trasforma, verso il finale in un inno alla vita, che, nonostante tutto, continua, sostenuta dalla forza dell'amicizia e dell'amore. "Sono particolarmente sensibile alle tematiche femminili e legato alla filosofia che sta dietro a fiori d'acciaio ovvero l'importanza dell'amicizia di fare gruppo tra donne per superare le avversità della vita", sottolinea Bellomo
Per Barbara De Rossi un "debutto" nello spettacolo, che lei definisce "vibrante, delicato e forte al tempo stesso". Chiamata nel cast dopo un turnover quasi completo di attrici delle precedenti edizioni, interpreta Marilù, il personaggio forse più drammatico. "Sono la madre di una figlia malata di diabete, che contro il parere del medico decide di diventare madre. Ma col passare del tempo la malattia si aggrava e muore. Ed è a quel punto che le donne si stringono tutte intorno a lei, e tra lacrime e risate instaureranno un'unione al femminile, come dei fiori ma fatti d'acciaio, che non si spezzano davanti alle dure avversità della vita",
Martina Colombari è invece un po' la "capitana" di "Fiori d'acciaio": "È la mia seconda edizione, anche se la mia esperienza sul palcoscenico è pochissima. Io sono Anna, un personaggio complicato che crede nell'amore e si illude per poi dover ammettere che l'uomo che pensava di amare l'ha derubata e la picchia. Dovrà riprendere in mano la sua vita e per potersi innamorarsi ancora della vita. Ad aiutarla sarà la sorellanza che trova nel salone. Queste donne sono tutte belle e tutte intenzionate a resistere, piangendo, disperandosi ma nessuna di loro si chiede mai 'Perché proprio a me?'. La vita è così, è un dono che va rispettato e goduto".