Dopo il successo di "Dove e quando" il duo torna con il suo quarto album
di Massimo Longoni© Ufficio stampa
Dopo aver fatto da colonna sonora dell'estate appena finita con "Dove e quando", Benji & Fede tornano con il loro quarto album, "Good Vibes". Un album che presenta molti momenti ritmati e positivi ma in cui non manca qualche brano più riflessivo. "Vibrazioni positive significa per noi prendere la vita come viene - dicono a Tgcom24 -, con il buono e il brutto, consapevoli che tutto merita di essere vissuto perché è fonte di crescita".
Quasi cinque anni di carriera con vendite sempre in aumento e quattro album sono la certificazione che quello del duo modenese non è stato un fuoco di paglia. Per tre anni di seguito nella classifica dei dieci album più venduti dell'anno, pubblicano questo nuovo lavoro sulla scia di quella che è stata finora la loro canzone di maggior successo. "E' bello arrivare a questo disco con la canzone che ha avuto più successo nella nostra carriera. E' bello vedere una crescita - dice Benji -. Vedi a volte giovani che hanno una carriera al ribasso. Non dico che noi non avremo alti e bassi, è normale averli nella carriera di un artista però è bello dopo quattro anni essere al livello più alto da quando abbiamo iniziato".
"Dove quando" è stato l'inizio del processo creativo?
F: E' stata la prima a dare il via all'ondata Good Vibes, la prima canzone 'carica' arrivata.
B: E' nata il 10 di marzo, che era l'ultima data del nostro tour. Eravamo in camerino a Bari.. Abbiamo montato portatile e microfono e abbiamo registrato la prima demo del pezzo. Da lì è partita la "Good Vibes". Poi è arrivata la pausa dai social e dagli eventi e abbiamo avuto tre mesi per scrivere.
Cosa sono per voi le "Good Vibes"?
B: In questo periodo le abbiamo vissute sotto diverse aspetti, sia sentimentale che lavorativo. In generale il nostro concetto di Good Vibes è vivere la vita con la filosofia che di base sta tutto a come reagisci a quello che accade intorno a te. Abbiamo imparato che anche dai momenti negativi si impara tanto e anzi, se tutto fosse andato sempre bene non saremmo cresciuti così tanto. Quindi se tornassi indietro non cambierei nulla.
F: E' tutto nato dalla pausa che ci siamo presi dai social e dagli eventi. Ci ha fatto capire esattamente cosa avevamo in mano e la fortuna che abbiamo, che spesso quando sei nel frullatore non la recepisci.
Nel disco ci sono molte collaborazioni...
F: Sono nate tutte in maniera naturale. Nek è venuto a far le prove per il suo tour europeo nel nostro studio. Noi stavamo lavorando sul disco e a lui è capitato di ascoltare un po' di pezzi. Abbiamo pensato che su "Safari" potevano essere unite le nostre componenti artistiche e abbiamo iniziato a lavorarci.
Con Rocco Hunt invece come è andata?
Con lui abbiamo scritto il pezzo insieme, ci conosciamo da tanto e siamo compagni nella nazionale cantanti. Lo stesso vale per Tormento: conosciamo da molto tempo anche lui, da quando era un vocalist di una discoteca vicino a Modena. Lo abbiamo invitato in studio e dopo che ha ascoltato "Tra lo stomaco e lo sterno" ha voluto scrivere un contributo.
E' interessante notare come tutte le canzoni siano state firmate dallo stesso gruppo autoriale.
B: E' stata una cosa fondamentale per la riuscita dell'album. Dopo quasi cinque anni di carriera ti rendi conto di quali sono le persone di cui ti vuoi circondare quando sei in studio. Per i lavori scorsi abbiamo lavorato con tanti autori e tanti produttori. Siamo andati anche all'estero. Addirittura abbiamo avuto più produttori per lo stesso disco. Ora non dico che questa sia la soluzione definitiva, ogni fase ha il suo metodo di lavoro, abbiamo puntato sulla coerenza e sul team.
Avete fatto cenno alla situazione sentimentale. Le storie d'amore di Benji con Bella Thorne e di Fede con Paola di Benedetto sono diventate oggetto di gossip. Come la vivete?
B: Penso sia inevitabile, non è una scelta nostra.
F: Anche decidere di postare delle cose con la propria fidanzata è una scelta. E' la condivisione di determinati momenti della nostra vita sui social. Le critiche arrivano sempre, basta prenderle nel giusto modo.
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A proposito di foto è interessante la copertina del disco in cui i vostri visi si fondono in uno solo: simboleggia la vostra unione sempre più forte?
B: Il ritocco è opera mia. E' così. In verità, per assurdo, passiamo sempre meno tempo insieme, abbiamo le nostre vite personali e spesso siamo fuori Italia. Ma siamo amici anche al di fuori dell'ambito professionale. Siamo sempre più uniti e stiamo imparando ad accettare sempre di più pregi e difetti l'uno dell'altro.
F: Se come persone noi riusciamo ad accettare i nostri difetti poi possiamo farli passare in una maniera più fluida anche alle altre persone. Se tu non riesci ad accettare i tuoi difetti è difficile. E' un percorso di crescita.
Pensate mai al fatto che prima o poi un momento difficile potrebbe arrivare?
Fede: Un amico ci ha detto che non siamo abituati alla carriera normale di un artista. Se si spera di avere una carriera di venti o trent'anni è ovvio che momenti del genere potranno esserci ma l'importante è prenderli nella maniera giusta. Adesso non ci poniamo il problema, andiamo avanti a lavorare.
E come pensate lo potreste affrontare?
B: Secondo me è fondamentale lavorare bene, crescere tanto a livello artistico e umano e trattare bene le persone che hai intorno e con cui lavoro, perché se mai avrai un momento di difficoltà verrai aiutato. Io ragiono con la logica del karma, sono convinto che più dai e più ti torna indietro. Se seminiamo bene adesso che è un momento buono, se mai avremo delle difficoltà il mondo ci aiuterà