LETTERA DI DIFFIDA IN ARRIVO

Biagio Antonacci, un musicista lo accusa: "Ha copiato un mio brano"

Lettera di diffida e accuse di plagio per il cantante milanese per il brano "Mio fratello"....

29 Ott 2018 - 12:51
 © emanuela-scarpa

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Lettera di diffida e accuse di plagio per Biagio Antonacci. Secondo il musicista Lenny de Luca, il cantante milanese avrebbe infatti copiato parte di un suo brano intitolato "Sogno d'amore" per la melodia e il ritornello della canzone "Mio fratello" successo degli ultimi mesi di Antonacci. I legali del musicista hanno già chiesto il riconoscimento dei diritti d'autore e sono pronti ad intentare una causa civile.

Stando alle parole di Lenny de Luca ci sarebbe quindi "palese coincidenza" nella melodia e in particolare nel "ritornello" tra la canzone 'Mio fratello', successo degli ultimi mesi di Biagio Antonacci, e un pezzo intitolato 'Sogno d'amore' depositato alla Siae più di dieci anni fa da de Luca, autore di quest'ultimo brano.

Nella diffida de Luca spiega di aver creato nel 2005 il brano 'Sogno D'amore' "proposto" anche ad Adriano Celentano e poi ha "sottoscritto un contratto in esclusiva con la società Editore ViaMeda srl-RadioRama, facente capo al cantante Eros Ramazzotti", depositando di nuovo la canzone nel 2012.
Ora, dopo "un'attenta comparazione" con il singolo di Antonacci uscito ad aprile, ha riscontrato "la coincidenza di ben 8 battute e in particolare del ritornello". Secondo la diffida del musicista, assistito dall'avvocato Antonio Lione, oltre alla "palese coincidenza della melodia" va evidenziata anche la circostanza che tra i produttori di "Mio Fratello" c'è Fabrizio Ferraguzzo che, come chiarisce il legale, "nel 2015 aveva collaborato con la società di Eros Ramazzotti che, come già detto, aveva edito il brano 'Sogno d'amore'".

Nella diffida, inviata alla Iris srl, l'etichetta di Antonacci, l'avvocato cita una sentenza della Cassazione che ha stabilito che "il plagio di una composizione musicale può riguardare anche una parte della composizione stessa. Anche un motivo non del tutto banale presente nel ritornello d'una canzone - ha scritto la Suprema Corte - può formare oggetto di plagio quando si stato ripreso con particolare insistenza e risalto".

Per questi motivi, data la "inoppugnabile coincidenza e uguaglianza tra i brani", il musicista ha chiesto il riconoscimento dei diritti sull'opera e, poiché non gli sono stati riconosciuti dopo la diffida, ha deciso di depositare nei prossimi giorni un atto di citazione in sede civile.

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