La cantautrice si è raccontata in una lunga intervista a "Vanity Fair Usa" in cui ha parlato anche dei suoi passati problemi con l'accettazione del proprio corpo e dell'impegno politico
Billie Eilish fotografata da Qil Lemons per "Vanity Fair Usa" © Instagram
Ha conquistato il mondo a 17 anni ma la sua ascesa sembra essere solo all'inizio. Billie Eilish è tutt'ora la popstar da tenere d'occhio. Ha appena pubblicato il singolo "Lo Vas A Olvidar" in coppia con Rosalia e "Vanity Fair Usa" le dedica una lunghissima cover story in cui lei si racconta. Difficoltà comprese. "Quando ho scritto le canzoni del primo album non stavo bene - racconta -. Adesso la musica che faccio la sento completamente mia".
Cantautrice, role model, esempio contro il body shaming, attivista sociale e politica in prima fila per far crescere una sensibilità ambientale ed ecologista tra i suoi fan come per supportare Joe Biden contro Donald Trump. Billie Eilish ha compiuto da poco più di un mese 19 anni ma a guardare il suo curriculum sembra di avere a che fare con una veterana. Quello che è sotto gli occhi di tutti quelli che la seguono è che sta crescendo a vista d'occhio, non solo artisticamente ma anche da un punto di vista personale. E lo spiega anche lei nella lunga intervista a "Vanity" dove torna su alcuni periodi della sua adolescenza tutt'altro che facili.
© Vanity Fair
Un'adolescenza che l'ha vista affrontare momenti di autolesionismo e di rifiuto del proprio corpo. "Il motivo per cui mi tagliavo era a causa del mio corpo - racconta -. A essere sincera ho iniziato a indossare abiti larghi solo a causa del mio corpo ", dice Eilish. Quegli abiti indossati per evitare i commenti e gli sguardi della gente, ma anche per evitare di essere sessualizzata. E proprio quel look così diverso dalla quasi totalità delle altre popstar ha fatto di lei un esempio senza che Billie volesse diventarlo. "Ricordo di aver preso una pillola che mi diceva che mi avrebbe fatto perdere peso e l'unica cosa che mi ha fatto fare è pipì sul letto quando avevo 12 anni. Pensavo che sarei stato l'unica ad affrontare il mio odio per il mio corpo, ma immagino che anche Internet odii il mio corpo. Quindi è fantastico".
"Quando ho scritto le canzoni di 'When We All Fall Asleep, Where Do We Go?" non stavo bene da un punto di vista psicologico - spiega -. Anche se amo quel disco e sento mie la maggior parte della canzoni". Dall'uscita di quell'album ne è passata di acqua sotto i ponti. Fatta di Grammy vinti, canzoni per la colonna sonora di 007, nuovi singoli, un documentario di Apple+ su di lei, ma anche un percorso di terapia che le ha permesso di superare molte cose che la schiacciavano sin da piccola. La musica a cui sto lavorando "trasmette esattamente ciò che voglio - afferma -, non c'è una canzone o persino una piccola parte di qualche canzone che vorrei fosse diversa".
In tempi in cui si dice che i giovani non si impegnano e sono disinteressati ai problemi del mondo, Billie è anche l'esempio che non per tutti è così. La sua campagna per il voto negli Stati Uniti è stata intensa e sentita, culminata con quel "Votate per l'amor di dio!" urlato alla fine del concerto in streaming che ha tenuto a novembre. "Credo sia umano preoccuparsi, semplicemente non capisco come alla gente non possa interessare - dice -. I voglio avere dei figli e voglio che a loro volta loro abbiano dei figli". E se Joe Biden e Kamala Harris l'hanno citata nei loro tweet, l'amministrazione Trump in un documento l'ha indicata come un'artista da non usare in una campagna di sensibilizzazione per il coronavirus. "Ero davvero orgogliosa di me stessa - afferma -. Decine di amici mi hanno mandato messaggi dicendo: 'Siamo orgogliosi di te! Trump ha paura di te!".
Nell'articolo Billie affronta anche la questione sentimentale. "Ringrazio ogni giorno di essere single - dice - ma non allontano nemmeno nessuno. Mi piacerebbe avere qualcuno accanto ma al momento non ce l'ho".
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