I Blur stanno per tornare
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Lo storico gruppo simbolo del brit-pop in scena il prossimo luglio con il suo primo show dal 2015
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I Blur stanno per tornare. I paladini del britpop, Damon Albarn, il chitarrista Graham Coxon, il bassista Alex James e il batterista Dave Rowntree, hanno infatti annunciato uno show unico per il 2023, che si terrà allo stadio di Wembley a Londra l'8 luglio. Sarà il primo concerto dell'iconico quartetto londinese dal 2015, quando è stato pubblicato anche il loro ultimo album “The Magic Whip“, e il primo a Wembley. La band sarà supportata dal rapper di Northampton Slowthai, dall'acclamato musicista pop Self Esteem e dal nascente duo pop sperimentale Jockstrap. Anche se la band ha pubblicato l'album di debutto nel 1991, il 2023 segna 35 anni dalla loro prima formazione nel 1988.
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"Adoriamo davvero suonare insieme e abbiamo pensato che fosse giunto il momento di farlo di nuovo", ha detto Albarn in una dichiarazione. "Non vedo davvero l'ora di suonare di nuovo con i miei fratelli Blur e rivisitare tutte quelle grandi canzoni", gli ha fatto eco Coxon: “I live dei Blur sono sempre fantastici per me. Una bella chitarra e un amplificatore al massimo e un sacco di facce sorridenti”.
James ha detto che c'è "qualcosa di veramente speciale" nelle riunioni dei Blur, con Rowntree che ha aggiunto, che "dopo il caos degli ultimi anni, è fantastico tornare a suonare insieme alcune canzoni in un giorno d'estate a Londra".
L'ultima volta che i Blur hanno suonato un set completo nel Regno Unito è stato nel giugno 2015 a Hyde Park.
In Italia la band si è esibita il 28 luglio 2013 al Milano City Sound e poi il 29 al Rock in Roma.
Intervistati durante un programma radiofonico della BBC il bassista Alex James e il batterista Dave Rowntree hanno anticipato qualcosa di ciò che potrà succedere nel nuovo anno: "Non so letteralmente mai cosa può succedere con Damon. Potrebbe essere il nostro ultimo spettacolo, potrebbe arrivare un nuovo album. Fa parte del divertimento, letteralmente non so mai cosa succederà", ha detto James.
"Fa parte del terrore di essere in Blur", ha aggiunto Dave Rowntree. I due musicisti hanno anche raccontato di come la reunion fosse nell'aria già da tempo, ostacolata però dalla pandemia e dalle restrizioni che il Covid ha comportato per tutto il mondo dello spettacolo.
La reunion al Wembley di Londra - stralcio di un'intervista
Parlando su Apple Music 1 con Damon Albarn, il conduttore Matt Wilkinson ha chiesto al frontman dei Blur, come mai quando ai singoli membri della band – Albarn, Dave Rowntree, Graham Coxon, Alex James – viene chiesto di riformarsi, la risposta tende ad essere unanime, ovvero: “Se è il momento giusto” oppure “Se non ci odiamo”.
Albarn ha risposto: "Non è un grosso problema. È una vera gioia se succederà. (...) I Blur sono stati una parte enorme della mia vita e delle loro vite. Quindi tutti amiamo quei ricordi, ma non vorremmo rovinarli...".
Matt Wilkinson ha quindi ribattuto: "Sì, però non l'avete fatto. Intendo tutte le cose (canzoni, ndr) che i Blur hanno fatto da allora... ".
E Albarn ha quindi commentato: "Ad oggi, non l'abbiamo fatto. Beh, so che funzionano, quindi non devo preoccuparmene. È solo che possiamo interpretarle con l'integrità che meritano, perché è un po' come viaggiare nel tempo, no? E la gente non vuole davvero vederti scherzare con quella roba. È come, no, ehi, stiamo andando a un intero concerto, ma ci sono delle nuove versioni di tutte le nostre canzoni. No, a nessuno interessa...".
La carriera
I Blur, nella formazione in cui li conosciamo, nascono a Londra tra il 1988 e il 1989. Si esibiscono per la prima volta dal vivo nell'estate del 1989. L'album di debutto "Leisure" (1991) sancisce la nascita di una band dalle sonorità pop ma caratterizzata da un'originale eccentricità art-punk. Il loro suono dà il via ad una vera e propria rivoluzione nella musica pop inglese. Il secondo album "Modern Life Is Rubbish" reintroduce l'idea che il rock inglese può essere ancora potente e influente e quando esce il terzo lavoro "Parklif"e nel 1994, oramai il resto della Gran Bretagna è conquistata e stregata dal quartetto. "The Great Escape" (1995) rifinisce il suono del Britpop ma i Blur sono ormai oltre il movimento che hanno creato. Nel 1997 esce "Blur" un lavoro totalmente diverso dai precedenti, dal suono rumoroso, strascicato, totalmente non inglese nello stile. Ed il seguito del 1999, 13 segna un'avventura ancora più radicale e innovativa grazie alla capacità del produttore William Orbit di stipulare una tregua tra il punkpop e la moderna tecnologia.
Il settimo album "Think Tank" (2003) è il primo lavoro di una trilogia che vede la luce dopo la temporanea uscita del chitarrista Graham Coxon e che presenta una varietà eclettica di ritmi, trame sonore e melodie gloriose. Nel 2009 i Blur tornano alla formazione originaria per suonare una serie di show in Gran Bretagna, tra cui 2 mitici concerti sold out ad Hyde Park e uno show indimenticabile a Glastonbury. Un film sul quartetto, "No Distance Left To Run", viene realizzato nel 2012. All'inizio di quest'anno i Blur scrivono due brani in occasione della loro apparizione alla chiusura dei Giochi Olimpici. I Brani 'The Puritan” e 'Under The Westway” sono stati lanciati live su twitter con un video in streaming da un terrazzo di Londra.
Il ritorno dei Blur è la seconda grande reunion Britpop del 2023 annunciata nelle ultime settimane. Alla fine del mese scorso, infatti la band di Sheffield Pulp ha annunciato che si sarebbe riunita per la seconda volta, con le loro prime esibizioni in 10 anni fissate per la prossima estate.