Nelle sale italiane dal 24 al 26 febbraio, racconta il ritorno sulle scene del gruppo capitanato da Damon Albarn
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Arriva in Italia il documentario musicale "Blur: To the End", incentrato su una delle band simbolo del brit pop, i Blur. Dopo la presentazione in anteprima nazionale a Torino come apertura dell'undicesima edizione di Seeyousound FestivaI approderà in sala dal 24 al 26 febbraio grazie ad Adler Entertainment. ll lungometraggio diretto da Toby L. (veterano dell'industria musicale e nel 2022 alla regia del documentario "Liam Gallagher - Knebworth 22") descrive il ritorno della band britannica all'inizio del 2023, l'anno dell'uscita del loro primo disco in otto anni, "The Ballad of Darren", e durante i preparativi per due concerti sold out al Wembley Stadium di Londra. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva.
Questo quarto documentario dedicato ai Blur, dopo "Starshaped", "No Distance Left To Run" e "New World Towers", offre uno sguardo inedito e sorprendente seguendo il rapporto unico di quattro amici e compagni di band da tre decenni, Damon Albarn, Graham Coxon, Alex James e Dave Rowntree. Grazie all'accesso totale concesso al regista Toby L., il film svela in modo intimo e senza filtri la band. Arricchito da filmati esclusivi che alternano performance live dei brani più iconici, momenti in studio e vita on the road, "Blur: To The End" è un ritratto profondo di una delle band inglesi più longeve e che ha lasciato un segno indelebile nella cultura britannica e mondiale, non solo come gruppo, ma anche grazie alle sperimentazioni sonore portate avanti negli anni dal poliedrico Albarn.
Come racconta Toby L.: "Volevamo fornire una carica emotiva attraverso l'esperienza di Wembley, ma lasciare comunque il pubblico con la voglia di saperne di più. C'è una discreta rappresentazione della musica in questo film - dallo studio alla sala prove, al riscaldamento, a Wembley - ma abbiamo cercato di ottenere il giusto equilibrio dato che si tratta di una storia personale. Lavorare con i Blur a questo documentario, nell'ultimo anno è stato l'onore di una vita. Sono stati la prima band che ho visto, quando avevo 10 anni, alla Wembley Arena. Pensare che poco più di 25 anni dopo, avrei girato un film con la band che ha cambiato la mia intera visione del mondo sull'arte, la cultura e la musica, rimane assolutamente surreale. Spero che attraverso la visione le persone si sentano un po' più vicine a questo incredibile gruppo di artisti e amici e abbiano una visione più ricca di una vita trascorsa in una band”.